L'ombra del vento

21:14:00


Eccomi alla prima recensione ^^

 

 

CARLOS RUIZ ZAFÓN

L'ombra del vento

 


Cartonato, 439 pagine
Arnoldo Mondadori Editore
ISBN – 80-222-64-740-74-6


A Barcellona, una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto nel cuore del Barrio Gotico dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro 'maledetto' che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di misteri e di intrighi legati alla figura di Julián Carax, l'autore di quel libro”.

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Un racconto, mi aveva detto un giorno Julián, è la lettera che un autore scrive a se stesso per mettere a nudo la propria anima.”

Da tempo immemore ormai avevo intenzione di leggere un libro di Zafón, ma ogni volta che mi decidevo a comprarlo, saltava sempre fuori qualche altro volume, magari più allettante, e il povero Carlos tornava del dimenticatoio (se così possiamo dire). 
Finalmente, qualche settimana fa, decisi che era ormai giunto il momento di offrire una possibilità a questo autore, peraltro consigliatomi da molte persone, tutte molto soddisfatte. 

Devo dire che ho speso veramente bene i miei soldi! Zafón scrive veramente bene: stile molto scorrevole, a tratti quasi poetico, soprattutto per quanto riguarda la descrizione delle zone barcellonesi. L'autore riesce a essere melodioso e poetico anche nel raccontare alcune delle scene più crude di tutta la storia. 
 
Forse la trama in certi punti diventa un po' troppo intricata, rendendo il libro meno scorrevole e più impegnativo, e certe volte sono dovuta tornare indietro a rileggermi un pezzo precedente per riprendere le fila. In ogni caso, la storia è accattivante, e ti spinge fin dalle prime pagine a continuare e continuare a leggere, sino alla fine, per vedere come andrà a finire.

Un giorno mi sentii dire da un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli davvero il cuore.”

Ecco, con questo non voglio dire che “L'ombra del vento” mi abbia toccato davvero il cuore, perché non è stato il mio primo libro, ovviamente, ma, in ogni caso, è stato decisamente uno di quei libri in cui ti immergi e sparisci. Ti sembra di essere lì, a Barcellona, sotto la pioggia o sotto il sole, a percorrere le viuzze assieme a Daniel, nel tentativo di capirci qualcosa nel mistero che circonda la figura di Carax. 
 
Julián Carax. Penso di averne trovati ben pochi, di personaggi tormentati ed enigmatici come lui, nei numerosi libri che ho letto. È, senz'ombra di dubbio, il personaggio che più mi ha colpita nella storia, assieme alla sfortunata Pénelope. La loro storia d'amore ti colpisce e ti avvolge sin dalle prime righe, dove, timidamente, viene introdotta. E già lì sai che non sarà un happy ending, ma ci speri fino alle fine. Soffri e ami con loro.

Esistiamo fintanto che siamo ricordati.”

Ho apprezzato meno, di contro, la storia d'amore tra Daniel e Bea. Mi è sembrata molto scontata, quasi calata di forza nel contesto drammatico che avvolge tutto il racconto. Ma forse è stato proprio questo il desiderio dell'autore, inserire una parte più “sdolcinata” e a lieto fine in una storia che di finale lieto, in caso contrario, non ne avrebbe avuto, diventando, forse, un po' troppo pesante.

Qualcuno ha detto che nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o meno una persona, hai già la risposta.”

Beh, io posso dire di aver amato questo libro. Dalla prima all'ultima pagina. In un certo senso, l'ho divorato. Ovviamente, adesso andrò alla ricerca di tutti gli altri romanzi di Zafón, e spero siano all'altezza di questo.
Su Goodreads avevo valutato “L'ombra del vento” quattro stelline su cinque, ma considerando il fatto che ho trovato alcune belle citazioni, in cui mi ritrovo, e che ho inserito in questo post, penso proprio che il buon Zafón meriti cinque stelline su cinque ;)


Una volta Julián ha scritto che le coincidenze sono le cicatrici del destino. Le coincidenze non esistono, Daniel: siamo solo marionette mosse dalla nostra incoscienza.”

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