Recensione: "Distruggimi" di Chiara Cilli

21:50:00

Mi sono presa qualche giorno prima di scrivere questa recensione, perchè la lettura del libro mi ha completamente soggiogata lasciandomi, alla fine, senza forze ma con troppi interrogativi in mente. Il libro in questione è "Distruggimi" di Chiara Cilli, secondo volume della serie Blood Bounds.

DISTRUGGIMI

Chiara Cilli



Editore: Self-publishing
Genere: Dark Romance contemporaneo
262 pagine
Prezzo edizione cartacea: 10,94 euro
Prezzo edizione digitale: 4,99 euro











Credevo di essere sopravvissuta all'orrore. Mi sbagliavo. 
Credeva di potermi sfuggire. Ma non ha scampo da me. 

Non riesco a liberarmi di lui. 
Non le permetterò di cacciarmi dalla sua mente. 

È nella mia testa, nel mio sangue, nelle mie ossa. 
È un mostro che vuole impossessarsi della mia anima e farla a brandelli.

Henri Lamaze è l'incubo di morte da cui non sarò mai in grado di svegliarmi. 
Aleksandra Nikolayev è l'ultimo demone che devo sconfiggere. 

Questa volta non riuscirò a contrastare il suo veleno. 
Questa volta sarò io a non sopravvivere a lei. 

È finita. 
E non posso accettarlo.

**Attenzione**

Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.
"Ti ucciderò" mi promise in un flebile mormorio.
Un mormorio che celava tanta aggressività da trapassarmi da parte a parte come una picca.
Buttai fuori il fiato trattenuto, fendendo il nulla con un'occhiata assassina.
"Sembra che tu lo stia già facendo".  






Avevo già dato una valutazione più che positiva al primo romanzo della serie "Blood Bounds", "Soffocami" (qui trovate la mia recensione); il secondo capitolo non è da meno. Pur avendolo trovato meno "movimentato" rispetto al primo, il carico di emotività che ha dentro e che ti travolge sin dalle prime righe è tale da farti perdere completamente la cognizione del tempo. Henri e Aleksandra sono due nubi in piena tempesta la cui pioggia torrenziale di violenza rende il lettore completamente inerme, incapace di agire, capace solamente di continuare la lettura.

Il romanzo riparte da dove era terminato "Soffocami": Aleksandra, tornata a casa, capisce che l'ombra di sofferenza e di incubi che le è stata dipinta addosso dalla famiglia Lamaze non la lascerà mai. In più, ha scoperto di che pasta è realmente fatto il padre. Che non è l'uomo affettuoso che la faceva giocare quando era piccina. Un uomo morboso, la cui ossessione è tale da fargli accantonare anche il sangue del proprio sangue. Un uomo che sa che anche la figlia è stata contaminata dal germe d'odio e violenza dei Lamaze.

L'impronta della mia mano stampata in faccia, 
lui mi rivolse un'espressione cocente di rabbia.
"Tu sei il diavolo" sentenziai disgustata.
Un muscolo gli vibrò pericolosamente all'angolo della mascella serratissima.
"E tu la figlia del diavolo" ringhiò furente.





Henri Lamaze. Aleksandra sa che ormai egli è entrato dentro di lei. Dentro la sua mente. E lei, suo malgrado, non può e non vuole respingerlo. Per Henri è la stessa cosa. Lei lo sta lentamente uccidendo. Corrodendo la sua corazza, rischiando di rivelare il vero "lui". Così, quando i due si incontrano di nuovo (o dovrei dire scontrano), il vulcano di emozioni erutta nuovamente. Emozioni forti, che vanno oltre l'istinto primordiale della carne che anela altra carne. Emozioni profonde, cupe, fosche. Sentimenti per i quali il lettore, confuso e scombussolato, si domanda più volte: "Perché?"

Perché Henri e Aleksandra sono così uniti, da un legame talmente malsano che li condurrà alla rovina?
Perché non possono semplicemente dimenticare l'uno l'esistenza dell'altra, adesso che vendetta è stata fatta?
Perché, malgrado tutto, non possono fare a meno dei loro corpi, delle loro menti?

Be', non tutti i lettori si faranno queste domande, ma io me le sono poste, e lo faccio ancora. Perché è difficile anche concepire un rapporto come quello di Henri e Aleksandra. Qualcosa di così malsano da far stringere gli occhi per il dolore e la nausea.Qualcosa di mortale che, eppure, è talmente vivo da far vibrare ogni piega della loro anima. La ricerca, la brama della morte come atto defintivo li unisce. La consapevolezza che ormai entrambi sono legati indissolubilmente li rende più vivi che mai. Ma entrambi non sono ancora pronti ad affrontare il carico emotivo che l'importanza del loro legame comporta. Il cuore rigidamente serrato a quelle emozioni a cui non vogliono e non possono dare un nome.

"Non sarò mai tuo" dichiarai astioso. 
"Mi hai capito, stronza? 
Io. Non. Sono. Tuo". 
Fu allora che il suo sguardo si indurì pericolosamente.
Fu allora che precipitai in lei.
"Allora non avresti dovuto scoparmi come se avessi voluto legarti a me per l'eternità" disse, in tono grave.






Vorrei spendere almeno due righe per parlare dei fratelli di Henri, André e Armand, altri due personaggi chiave di questo libro. Utilizzando solo alcuni sostantivi, se Herni è emotività e passione, Armand è ponderazione e calma glaciale, e André è violenza e fredda furia omicida. Legati dal legame di sangue, i tre hanno però forti scontri, anche molto violenti, e tutti per colpa di Aleksandra che, come una furia, ha scosso, suo malgrado le loro vite. Se, però, Armand sembrerebbe essere il più lucido, cercando di dividere Henri dalla ragazza per il bene di entrambi, André è il più letale, spinto solo da meri istinti omicidi e di primaria sopravvivenza. Sarò fuori dal coro se dico che, dei tre, André è quello che mi intriga di più e di cui vorrei conoscere maggiormente quello che pensa e le emozioni che lo muovono.

Il ritmo di narrazione di Chiara è incalzante, le frasi piombano nella mente del lettore come sentenze di morte. Sono frasi definitive, che caratterizzano la brutalità del rapporto tra Henri e Aleksandra. Il lettore soffre e li segue nella loro caduta. Brama la loro unione come se fosse parte di entrambi.

Se le scene erotiche sono relativamente poche, quelle di violenza sono molte, crude e dure, quindi il libro non lo consiglio ai più impressionabili. Il finale è nuovamente concitato, come per il primo volume, e lascia davvero l'amaro in bocca, e già bramo leggere il terzo romanzo della serie.

Potrei spendere altre mille parole nel parlare di Henri e Aleksandra, ma mi sono già allungata un po' tanto, quindi termino qui, consigliando "Distruggimi" a tutti quelli che amano il Dark Romance emotivo, e che non si aspettano happy endings.

Un libro crudele, ma con davvero tanta passione.

Il mio voto:


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