Soffocami
(Blood Bounds #1)
Chiara Cilli
400 pagine
Genere: Dark Contemporary Romance
Editore: CreateSpace Independent
Publishing Platform
Data di uscita: 26 maggio 2015
Prezzo edizione cartacea: 12,29 euro
Prezzo edizione digitale: 4,99 euro
ISBN: 978-1512-239-57-7
ASIN: B0108DW09M
Avevo tutto ciò che ho sempre
sognato.
Non ho mai avuto la vita che
sognavo.
Avevo lavorato sodo per arrivare
dov'ero.
Violenza, soprusi e crudeltà mi
avevano segnato per dieci anni.
Ero pronta a portare l'azienda di
famiglia ai vertici del successo.
Ero pronto a saziare la mia
vendetta contro chi aveva abusato di me per lungo tempo.
Poi mi hanno rapita.
Così ho preso la figlia di
Nikolayev.
Ora devo sopravvivere a un uomo che
mi consuma l'anima.
Non importa quanto lotterà, non ha
scampo.
Non posso lasciare che mi soffochi
con la sua presenza letale.
Perché la ucciderò.
**Attenzione**
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.
L'autrice
Nata il 24 Gennaio 1991, Chiara Cilli vive a
Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal fantasy all'urban fantasy,
dall'erotico al dark romance. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con
personaggi oscuri, deviati e complicati.
Sapevo che nel momento in cui avrei preso in mano il libro di
Chiara, non sarei entrata in un mondo di sfumature rosa bensì di striature di
nero intenso. Sapevo che il libro non sarebbe stato adatto a cuori delicati, o
comunque a un pubblico suggestionabile. Conscia di tutto ciò (e dopo aver letto
“Les 120 jours de Sodome” penso che poco possa impressionarmi), mi sono
immersa in “Soffocami”. Effettivamente, è un libro davvero crudo: basta leggere
le prime due pagine per catapultarsi in un mondo di odio e di vendetta, in un
modo oscuro e dove la violenza regna sovrana.
Quando finalmente i muscoli
tornarono a obbedirmi, mi tirai su puntellandomi sui gomiti, le dita sempre
legate saldamente alle sue. Ci guardammo, sconvolti. Fu allora che accadde. Fu
allora che mi persi nei suoi occhi. Fu solo una microscopica frazione di
secondo. Ma fu micidiale.
Aleksandra Nicolayev è una giovane donna in carriera: gli affari
della scuderia di famiglia vanno a gonfie vele, e il romanzo inizia proprio con
una festa in loro onore. Purtroppo, il nemico è all’erta: Aleksandra viene
avvicinata da uno sconosciuto con delle proposte che la mettono a disagio. Per
distrarsi, la donna si reca nelle scuderie dal suo cavallo preferito, Destro.
Non sa che lì l’attenderanno i suoi rapitori. E così, quando si sveglia,
scoprirà di non essere più in America, bensì in Transilvania, in un maniero che
assomiglia non poco a quello del famosissimo conte Dracula. Aleksandra scoprirà
di essere finita nella tana del lupo, o meglio, dei lupi: i fratelli Lamaze,
che gestiscono un proficuo mercato di vendita di merce. Dove per merce si
intendono giovani donne e ragazze, che saranno vendute come combattenti o
prostitute, a seconda dell’"acquirente".
I fratelli Lamaze, Armand, André e Henri, hanno un oscuro passato
alle spalle, passato che parla di violenza fisica e mentale da parte del loro
padre. E’ proprio per questo che Aleksandra viene rapita: la ragazza è la
vendetta di Henri, che più di tutti ha sofferto le angherie del padre e dei
suoi amici, tra i quali figura proprio il papà della ragazza. Che dovrà essere
torturata e uccisa per porre fine al tormento interiore di Henri. Ma il destino
è sempre beffardo, e immancabilmente tra sequestratore e vittima si instaurerà
un fosco legame, un legame di sesso e odio, ma anche di passione difficilmente
sopita…
“Non voglio che ti allontani ancora
da me.”
“Sei tu che sei stato lontano da me”
mormorai mentre gattonava al suo posto e si stendeva.
“Non ho mai detto che sia stato
facile per me.”
Di tutte le cose che posso dire su questo libro, lo stile di
scrittura di Chiara è quello che mi è piaciuto di più. Crudo, travolgente,
riesce a immedesimarsi nei vari personaggi senza troppe difficoltà. Ho
apprezzato in particolare che ogni capitolo è scritto da un punto di vista
differente: Aleksandra, Henri, Armand… in modo da vedere lo svolgimento della
storia da diverse prospettive. Soprattutto mi è piaciuto com’è stato descritto
l’ambiguo rapporto tra Aleksandra ed Henri, come entrambi hanno vissuto la loro
storia fino alle ultime pagine del romanzo. Come entrambi hanno cercato di dare
una spiegazione alla passione che li stava progressivamente assalendo.
Odio da parte di Aleksandra. Odio per se stessa, ma soprattutto
per il suo corpo, che risponde anche troppo bene agli stimoli di Henri. Odio
per quello che progressivamente comincia a provare per lui. Non amore, ben
inteso. L’amore non esiste in questo romanzo. Vi è un legame morboso, però, che
spinge Aleksandra a detestare sempre di più il suo aguzzino, ma anche a esserne
sempre di più attratta e legata.
Tutto di lui mi travolgeva con la
forza distruttrice di un tornado.
E, dal modo in cui mi stava
guardando, anche lui ne era consapevole.
Ne andava fiero, perché voleva dire
che aveva ragione.
Aveva sempre avuto ragione.
Non sarei sopravissuta a Henri Lamaze.
Henri è un mostro. Non c’è ma che tenga. Purtroppo, lo è per via
delle sevizie che ha subito in gioventù e che lo hanno reso tale, una macchina
omicida guidata dall’odio e dalla sete di vendetta. Tutta la sua vita è
pianificata, ormai, nel dar dolore. Lui non ama, lui violenta. Fisicamente e
mentalmente. Perciò, il sentimento che prova per Aleksandra non può che
scuoterlo nel profondo. E’ qualcosa che mai si sarebbe sognato di provare. Un
sentimento soprattutto fisico, morboso, la voglia di avere il corpo di
Aleksandra per poterne fare quello che più desidera, per soddisfare la sua
voglia di vendetta. Anche se… alla fine sente che c’è qualcos’altro, qualcosa
di diverso. Che sembra spingerlo a provare una sorta di affetto per la ragazza.
Non volevo niente di tutto ciò. Non
volevo lei. Ma Aleksandra continuava a fissarmi nello stesso modo, gli occhi
che sembravano assorbire i miei. Così intensi, così ammaliatori, così
pericolosi. Ci osservammo per quella che mi parve un’eternità, quasi ci
stessimo trasmettendo un messaggio più prorompente di un’esplosione.
Aleksandra è una donna forte. Nonostante quello che le sta
accadendo, cerca sempre di non farsi spezzare, di restare combattiva innanzi
alle atrocità che vede e che subisce. Un carattere forte anche se contraddittorio.
Infatti, è come se la sua mente e il suo corpo fossero slegate e seguissero
ciascuna una strada diversa, l’una, verso l’odio atavico per i suoi
sequestratori, l’altra verso una passione sempre più forte nei confronti di
Henri, che rasenta quasi la gelosia in certi punti. Tuttavia, nel finale lei
riesce a prendere una decisione, che non sto a svelarvi, che me l’ha fatta
apprezzare sempre di più.
Gli altri personaggi sono ambigui: Armand, il fratello di Henri,
sembra un po’ l’uomo che muove i fili del mercato Lamaze, e nutre sentimenti
confusi per Aleksandra. Lo stesso si può anche dire per l’altro fratello,
André, lui invece mosso solo dall’odio e dalla voglia di vedere sgorgare
sangue. Maya, a capo del gruppo delle ragazze di Henri, è quella che mi è
piaciuta meno. L’ho trovata falsa, come se nascondesse i suoi sentimenti sotto
una facciata di amicizia e desiderio di aiutare gli altri. Aleksej, il Re, è
anche lui un personaggio strano: buono e cattivo al contempo, che lascia aperti
numerosi nuovi interrogativi che sicuramente ci saranno svelati nel prossimo
capitolo.
In definitiva, non sono stata troppo scioccata
dal romanzo (sì, è forte, quindi eviterei di consigliarlo a chi non ama la
violenza o comunque a chi ha un cuore debole), e il finale aperto mi invoglia a
leggere la continuazione. Non voglio cercare una storia d’amore tra Aleksandra
ed Henri, come magari spesso capita di fare. “Soffocami” è un romanzo oscuro,
cupo, che soprattutto mette in luce il tabù delle violenze famigliari coniugato
a quella passione morbosa che può nascere tra due persone, nello specifico, tra
sequestratore e vittima. Passione che non necessariamente sfoca nell’amore
tutto rosa. Sotto certi aspetti, e soprattutto verso il finale concitato, mi è
sembrato di avere tra le mani piuttosto un thriller psicologico al cardiopalma.
Il mio voto:
Awww I love, love, love it ♥
RispondiEliminaGrazie infinite per questa stupenda recensione, Emanuela :D
Adoro che verso il finale ti sia sembrato molto un thriller, perché è proprio sull'erotic thriller che programmo di virare con le mie opere future *.*
Mi fa piacere che ti sia piaciuta :D Non vedo l'ora di leggere il secondo volume!!!
RispondiEliminaWow, erotic thriller non suona per niente male *.*
Ciao Emanuela, ho fatto un salto anch'io sulla tua recensione :)
RispondiEliminati do pienamente ragione sullo stile dell'autrice! Chiara è in grado di rapirti :)