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venerdì 17 luglio 2015

Segnalazione: La grazia dell'acqua di Rossella Padovano


Un'altra bella segnalazione per finire questa calda settimana :).

La grazia dell'acqua
di Rossella Padovano


Casa Editrice
: Lettere Animate
Genere: Fantasy
Data di uscita: 1° giugno 2015


Prezzo edizione digitale: 2,99 euro
ISBN: 97-8886-882-482-2

Solo la profonda grazia dell'acqua potrà unire gli opposti.
In un mondo medioevale risorto dalle ceneri di quello attuale, due popoli diversi, sono stati divisi dalla guerra. Sottoposti a duri allenamenti sin da bambini, i Rosensin, atei, vegetariani, fumatori d’erba, sono riusciti a trasformare i limiti del loro fisico esile in punti di forza, diventando, uomini e donne, abili guerrieri. Tuttavia rimane un loro punto debole, l’acqua. 

Malgrado agilissimi essi non sanno nuotare.
Conservatori e onnivori, gli Ardesiani pregano i loro dei con ardore, trascorrono un’infanzia serena e mandano solo gli uomini in guerra. Certi della loro superiorità essi tollerano sempre più a fatica la tregua con Rosemund e frequenti sono le dispute armate tra i giovani di entrambi i popoli.
La principessa di Rosemund e il figlio del Re di Ardesia, pur arrivando a desiderare l’uno la morte dell’altra, una notte si incontrano senza riconoscersi.

 Tra i due giovani inizia una drammatica relazione che li spinge a sfidare la preclusione per la quale i matrimoni tra le due razze non sono ammessi.
Un estratto...






Anno 4448 

Il mondo in cui viviamo è scomparso duemila anni fa. Della tecnologia moderna non vi è più traccia e l'epoca attuale ha lasciato ben poco, residui di lingue e rari documenti, tutto il resto è andato distrutto. L'essere umano non si è estinto e talvolta presenta speciali mutazioni genetiche. Vive in un futuro che abbiamo immaginato diversamente, più vicino all'epoca medioevale, dove sopravvivono indenni i pregiudizi legati alla diversità di razza, di religione, di usanze e la guerra si combatte con le spade.


1


Soφια* inguaina la spada e lancia un'occhiata carica di disprezzo e soddisfazione allo stupido ragazzo che ha avuto la malsana idea di utilizzare l'appellativo sbagliato. 
"Non ringraziare i tuoi dei, stolto villano, ma la pigrizia che oggi affligge la mia mano. – Gli dice, dopo avergli sottratto l'arma. – Il tuo ferro lo prendo io, ho vinto e mi spetta di diritto." Gli si avvicina lentamente, lo scruta con grande attenzione. "È per imprimere la tua faccia nella mia memoria. Nel caso dovessimo incontrarci una seconda volta. Non si sa mai..." 
Il ragazzo è scosso da un tremore che gli fa battere i denti, non ha mai fronteggiato tale talento, ancora gli par di sentire lo stridore dei ferri, la sconosciuta si è battuta splendidamente e senza agitarsi più di tanto, attaccava di rado e si limitava a parare i colpi che lui infliggeva con ardore e foga, lo studiava e sorrideva. E più lui vedeva quel sorriso impertinente incresparle le labbra più partiva all'attacco. Ti ammazzerò, ninfetta maledetta, sei già cibo per vermi, le aveva ringhiato. 
Lei non aveva replicato, continuava a stare ferma, lo sguardo lampeggiava divertito, come se lo schernisse, la spada sempre vigile sembrava facesse da sola il suo dovere, ribattendo i colpi che lui ansimando e sudando, tentava di condurre a buon fine. Io sono di Ardesia, pensava. Nulla può battermi, tantomeno una mastica-erba. 
Si era lanciato in avanti, non per incoscienza, ma perché aveva visto un varco, poteva affondare e allora vai, si era detto. Aveva steso il braccio, postura perfetta, la forza era quella giusta, lo slancio pure, eppure il ferro non aveva trovato la carne di quella cagna, ma un fendente ben assestato. Il ragazzo aveva visto la sua spada eseguire uno, due, tre volteggi in aria, un'acrobazia degna del migliore dei circhi, prima di sentire la punta impietosa dell'arma sul petto. 
"No... – Aveva detto lei. – Non ti ammazzo, non temere." Ma il modo che aveva di guardare e di sorridere nello stesso tempo, e il tono compassato non promettevano niente di buono e la punta della sua spada era sempre lì, puntata contro il suo cuore.



L'autrice

Rossella Padovano ha studiato all'Accademia delle Belle Arti di Napoli prima di diventare stilista e designer di moda e accessori per diverse aziende italiane ed estere. Docente allo IED di Roma per dieci anni è sempre stata attratta da tutte le forme di comunicazione. La vita lavorativa l’ha portata a viaggiare frequentemente in Europa e Oriente dove trascorre circa trenta giorni all'anno tra India, Vietnam, Cina e Hong Kong. Una delle ragioni per cui nasce il racconto ė proprio dovuta agli stimoli e alle riflessioni raccolte durante questi viaggi attraverso i contatti con la gente e le lunghe ore trascorse negli aeroporti, guardando e registrando i modi di fare e di vivere di persone di altre culture. Il coraggio di scrivere La Grazia Dell'Acqua, primo racconto dell’autrice, ė dovuto anche a loro.

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