Recensione: "Spaceborne Marines - Eclissi" di Paul J. Horten
11:03:00
Buongiorno a tutti! Oggi, per restare in tema con la giornata, visto che mi sto riguarando tutta la saga di Star Wars in attesa del nuovo film, vi lascio la mia recensione di "Spaceborne Marines - Eclissi", di Paul J. Horten. Trattasi del secondo capitolo di questa trilogia che mi ha davvero presa.
SINOSSI
La guerra della Federazione Terrestre contro gli Urdas, una specie incompatibile con la vita umanoide che modifica i pianeti che invade per formare il proprio habitat e sfruttarli fino a devastarli permanentemente, continua. Dexter Dax, ormai tenente colonnello dei Marines e comandante di una unità per le operazioni speciali del Corpo, il MSOC, viene chiamato dal generale Edson, il comandante in capo, per una missione rischiosa su Nova Terra: recuperare un Blaster Urdas, il manufatto che blocca le comunicazioni radio usato per paralizzare le difese dei pianeti della Federazione, per collaudare un’arma che lo neutralizzerà. Assieme a suo cognato Thory Yx, Dexter mette a punto un piano per la rischiosa operazione di recupero. Inizia un gioco mortale a rimpiattino tra la Flotta Stellare della Federazione e cupi presentimenti si fanno strada nell’animo di Dexter, fino a che, alla fine della missione su Nova Terra, il suo incubo peggiore si avvera. Dexter Dax ed i suoi uomini dovranno lottare con tutte le loro forze per tornare su Primus, senza sapere che la guerra ha subito una drammatica escalation.
La guerra della Federazione Terrestre contro gli Urdas, una specie incompatibile con la vita umanoide che modifica i pianeti che invade per formare il proprio habitat e sfruttarli fino a devastarli permanentemente, continua. Dexter Dax, ormai tenente colonnello dei Marines e comandante di una unità per le operazioni speciali del Corpo, il MSOC, viene chiamato dal generale Edson, il comandante in capo, per una missione rischiosa su Nova Terra: recuperare un Blaster Urdas, il manufatto che blocca le comunicazioni radio usato per paralizzare le difese dei pianeti della Federazione, per collaudare un’arma che lo neutralizzerà. Assieme a suo cognato Thory Yx, Dexter mette a punto un piano per la rischiosa operazione di recupero. Inizia un gioco mortale a rimpiattino tra la Flotta Stellare della Federazione e cupi presentimenti si fanno strada nell’animo di Dexter, fino a che, alla fine della missione su Nova Terra, il suo incubo peggiore si avvera. Dexter Dax ed i suoi uomini dovranno lottare con tutte le loro forze per tornare su Primus, senza sapere che la guerra ha subito una drammatica escalation.
Vivere senza poter amare non è vivere,
è aspettare la morte tra lo scoccare di un secondo
e il successivo.
è aspettare la morte tra lo scoccare di un secondo
e il successivo.
Non mi dilungo molto in questa recensione poiché già nella precedente (cliccate qui per leggerla)
avevo espresso il mio forte apprezzamento per la serie Spaceborne
Marines.
"Spaceborne Marines - Eclissi" è il secondo capitolo della trilogia firmata dall'abilissimo Paul J. Horten. Il romanzo si apre dov'era terminato il precedente "Spaceborne Marines - Minaccia": la missione dei Marines su Nova Terra per recuperare il blaster urdas che permetterà alla flotta di continuare a usare le comunicazioni radio durante le imboscate per debellare la piaga aliena. La missione riesce ma il conseguente attacco urdas fa sì che i Marines di Dexter Dax finiscano in un wormhole che li catapulta dall'altro lato della galassia, in una zona dell'Impero nameriano, a circa settant'anni di navigazione FTL dal loro pianeta. I Marines dovranno, così, trovare un modo per ritornare nella loro Federazione... Ma non è tutto! Anche questa volta sottili giochi di politica e di potere s'impongono sulle scelte di Dexter, che deve destreggiarsi tra chi preferisce il proprio tornaconto economico e chi, invece, vuole a tutti i costi difendere la Federazione da un imminente attacco urdas in massa...
Anche questa volta il romanzo di Paul J. Horten mi ha letteralmente tenuta incollata allo schermo del mio e-book reader per sapere come sarebbe andata a finire. Lo scrittore ha davvero talento nel descrivere ogni strumento ultratecnologico di un futuro più o meno prossimo, che sia un'arma o una sofisticatissima astronave. Le descrizioni, però, pur essendo minuziose e precisissime, non rendono noioso il racconto, anzi. Ti sembra davvero ti osservare e toccare con le tue mani tutto quanto viene descritto, come un fucile al plasma o un ESO corazzato. Stesso discorso per i pianeti della Federazione o dell'Impero nameriano.Come dicevo nella precedente recensione di "Spaceborne Marines - Minaccia", sembra che l'autore abbia davvero davanti a sé tutto ciò che descrive, quasi esistesse davvero e non fosse solo frutto della sua invenzione.
Ho trovato un po' carente l'aspetto romance, cosa che tra l'altro a mio avviso non è affatto negativa, poiché sono quasi satura di leggere libri che dovrebbero essere thriller o altro ma che poi si riducono a meri triangolini amorosi e così via. Tuttavia, durante la lettura mi sono spesso imbattuta nello stretto rapporto che lega Dexter a sua moglie Daria ma che, però, a mio avviso, non è stato trattato con troppa intensità.
In definitiva, davvero un bel libro, e non vedo l'ora di leggere il terzo capitolo per sapere come andrà a finire.
Il mio voto:
"Spaceborne Marines - Eclissi" è il secondo capitolo della trilogia firmata dall'abilissimo Paul J. Horten. Il romanzo si apre dov'era terminato il precedente "Spaceborne Marines - Minaccia": la missione dei Marines su Nova Terra per recuperare il blaster urdas che permetterà alla flotta di continuare a usare le comunicazioni radio durante le imboscate per debellare la piaga aliena. La missione riesce ma il conseguente attacco urdas fa sì che i Marines di Dexter Dax finiscano in un wormhole che li catapulta dall'altro lato della galassia, in una zona dell'Impero nameriano, a circa settant'anni di navigazione FTL dal loro pianeta. I Marines dovranno, così, trovare un modo per ritornare nella loro Federazione... Ma non è tutto! Anche questa volta sottili giochi di politica e di potere s'impongono sulle scelte di Dexter, che deve destreggiarsi tra chi preferisce il proprio tornaconto economico e chi, invece, vuole a tutti i costi difendere la Federazione da un imminente attacco urdas in massa...
Anche questa volta il romanzo di Paul J. Horten mi ha letteralmente tenuta incollata allo schermo del mio e-book reader per sapere come sarebbe andata a finire. Lo scrittore ha davvero talento nel descrivere ogni strumento ultratecnologico di un futuro più o meno prossimo, che sia un'arma o una sofisticatissima astronave. Le descrizioni, però, pur essendo minuziose e precisissime, non rendono noioso il racconto, anzi. Ti sembra davvero ti osservare e toccare con le tue mani tutto quanto viene descritto, come un fucile al plasma o un ESO corazzato. Stesso discorso per i pianeti della Federazione o dell'Impero nameriano.Come dicevo nella precedente recensione di "Spaceborne Marines - Minaccia", sembra che l'autore abbia davvero davanti a sé tutto ciò che descrive, quasi esistesse davvero e non fosse solo frutto della sua invenzione.
Ho trovato un po' carente l'aspetto romance, cosa che tra l'altro a mio avviso non è affatto negativa, poiché sono quasi satura di leggere libri che dovrebbero essere thriller o altro ma che poi si riducono a meri triangolini amorosi e così via. Tuttavia, durante la lettura mi sono spesso imbattuta nello stretto rapporto che lega Dexter a sua moglie Daria ma che, però, a mio avviso, non è stato trattato con troppa intensità.
Fallimento, Dex, non è non riuscire. E' non tentare affatto.
In definitiva, davvero un bel libro, e non vedo l'ora di leggere il terzo capitolo per sapere come andrà a finire.
Il mio voto:
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