Finalmente riesco a scrivere un'altra recensione!!! Purtroppo il tempo è sempre poco, e non mi va neanche di scrivere sciocchezze per fare le cose di fretta >.< Questa volta è il turno di "La mia vendetta con te" di Giovanna Roma, un dark romance dalle tinte fosche e dal contenuto forte, non adatto a soggetti impressionabili. Ringrazio l'autrice per avermi dato l'opportunità di recensire questo romanzo, per il quale ho partecipato anche all'excerpt reveal del 27 luglio.
**Attenzione**
Dark contemporary romance
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti,
molto forti, violente, esplicite e un linguaggio crudo.
Non adatto a minori o persone particolarmente sensibili o suscettibili.
Se ne raccomanda una lettura consapevole.
Dark contemporary romance
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti,
molto forti, violente, esplicite e un linguaggio crudo.
Non adatto a minori o persone particolarmente sensibili o suscettibili.
Se ne raccomanda una lettura consapevole.
Come ho già detto, il romanzo non è adatto a tutti. Il contenuto è molto forte, il linguaggio volgare, le scene di sesso esplicite. Premesse fatte, se volete leggere un romance che non sia rosa confetto o acqua e sapone, bene, questo è il libro che fa per voi. Personalmente, non sono rimasta disturbata dai contenuti, e il romanzo mi è piaciuto, anche se mi resta qualche dubbio.
Come molti altri libri di questo genere, la trama si incentra sulla voglia di vendetta: Maskim, il protagonista maschile della storia, decide di vendicarsi su Elin per i soprusi subiti da suo padre, Sergey, capo di un imponente clan mafioso russo. Quello che non sa, è che all'odio per la ragazza, il cui vero nome è Katerina, subentrano anche altri sentimenti...
Elin/Katerina, orfana dei genitori, vive in Svizzera; la sua vita è una routine tranquilla che verrà presto spezzata dall'arrivo di Maskim, super bad boy russo, che come un mare in tempesta la rapirà, facendo sparire le sue tracce, portandola con sé in Russia e costringendola a subire angherie fisiche e mentali. I sentimenti di Katerina sono molto contrastanti per il suo aguzzino: amore e odio si rincorrono, fino a quando la ragazza viene sottratta alla prigionia di Maskim per finire in una girandola di eventi che la porteranno da Sergey, il vero padre di cui non conosceva l'esistenza, a Josif, tenebroso russo che vorrebbe sposarla...
Riuscirà Katerina a convivere con la sua nuova esistenza nella mafia russa?
Riuscirà Maskim ad avere la sua vendetta?
E, soprattutto, riusciranno i due a gettare le catene che affliggono i loro cuori e a togliere il velo scuro che racchiude i loro sentimenti?
Il romanzo è stato una lettura "piacevole", con le dovute premesse di un dark romance. La trama è molto scorrevole. La protagonista, Katerina, si ritrova soggiogata da uomini che nutrono per lei sentimenti diversi, ma che, ciascuno a modo proprio, la considerano di loro proprietà. Katerina non è una donna, solo un oggetto. I personaggi maschili (Maskim, Sergey, Josif) sono a loro volta accomunati da questa brama di possesso per Katerina, dettati, però, da esigenze differenti: Maskim la vuole per sé perché è la sua vendetta, Sergey accampa diritti di paternità un po' tardivi, Josif vuole sposarla e renderla la sua moglie perfetta per il clan mafioso russo. Le radici del romanzo sono queste: la volontà maschile di sopraffazione di quella femminile, la donna che deve essere completamente asservita ai desideri (sessuali) dell'uomo. Ora, io sono completamente contro questa mentalità: tra le tante cose che detesto, la sottomissione di una donna all'uomo è una delle peggiori. Ciononostante, ho cercato di leggere il libro estraniandomi dalle mie scelte soggettive, leggendolo per quello che è, ossia un dark romance, dove certamente non troveremo mai rose e fiocchetti.
Quello che mi ha lasciata molto perplessa è il comportamento di Katerina: può una donna, dopo aver subito angherie fisiche, rapporti sessuali non del tutto consenzienti, dopo essere chiamata con appellativi non del tutto carini (che non riporterò per non essere volgare), può, dicevo, godere di quello che riceve? Perché, sì, lei sopporta ogni sopruso (non solo quelli di Maskim, ma anche quelli a cui deve partecipare per volontà del suo aguzzino), ma ne gode anche, giungendo, spesso, a essere provocante in maniera del tutto volontaria. E' come se Katerina volesse ricevere del male, ma al contempo, osservando il suo POV, ci accorgiamo che lei cerca di ribellarsi al suo triste destino. Un comportamento contraddittorio, che spesso mi ha dato sui nervi, a tal punto da voler entrare nel romanzo e darle due schiaffi.
Non ho provato egual simpatia per i personaggi maschili: Sergey è il classico padre-padrone, mentre Josif è un padrone e basta. Paradossalmente, tra i tre, Maskim è quello che mi è stato più "simpatico", o forse dovrei dire, quello che mi è stato meno antipatico. Ovviamente non sono una che apprezzo uomini che ti costringono ad avere rapporti sessuali di dubbio consenso.
Il finale, aperto, mi è piaciuto, spero che sia l'anticamera per una continuazione del romanzo.
In conclusione, ripeto, è stata una lettura veloce e scorrevole, con numerosi colpi di scena che mi hanno tenuta incollata alle pagine. Le scene di sesso, numerose, non mi hanno molto infastidita, come invece mi è successo leggendo altri romanzi. Ho trovato alcuni errori di battitura che credo siano sfuggiti al correttore automatico, ma è una cosa normale in un romanzo autopubblicato, spesso non sottoposto all'editing approfondito di una casa editrice. Mi è piaciuta molto la suddivisione dei capitoli in base ai punti di vista di Maskim e Katerina, anche sei avrei preferito che quello di Maskim fosse maggiormente specificato, magari dettagliando il suo oscuro passato (magari ne sapremo di più in una ipotetica continuazione?). Molto bella la copertina, rispecchia perfettamente il contenuto del romanzo.
Il mio voto:
Elin/Katerina, orfana dei genitori, vive in Svizzera; la sua vita è una routine tranquilla che verrà presto spezzata dall'arrivo di Maskim, super bad boy russo, che come un mare in tempesta la rapirà, facendo sparire le sue tracce, portandola con sé in Russia e costringendola a subire angherie fisiche e mentali. I sentimenti di Katerina sono molto contrastanti per il suo aguzzino: amore e odio si rincorrono, fino a quando la ragazza viene sottratta alla prigionia di Maskim per finire in una girandola di eventi che la porteranno da Sergey, il vero padre di cui non conosceva l'esistenza, a Josif, tenebroso russo che vorrebbe sposarla...
Riuscirà Katerina a convivere con la sua nuova esistenza nella mafia russa?
Riuscirà Maskim ad avere la sua vendetta?
E, soprattutto, riusciranno i due a gettare le catene che affliggono i loro cuori e a togliere il velo scuro che racchiude i loro sentimenti?
Il romanzo è stato una lettura "piacevole", con le dovute premesse di un dark romance. La trama è molto scorrevole. La protagonista, Katerina, si ritrova soggiogata da uomini che nutrono per lei sentimenti diversi, ma che, ciascuno a modo proprio, la considerano di loro proprietà. Katerina non è una donna, solo un oggetto. I personaggi maschili (Maskim, Sergey, Josif) sono a loro volta accomunati da questa brama di possesso per Katerina, dettati, però, da esigenze differenti: Maskim la vuole per sé perché è la sua vendetta, Sergey accampa diritti di paternità un po' tardivi, Josif vuole sposarla e renderla la sua moglie perfetta per il clan mafioso russo. Le radici del romanzo sono queste: la volontà maschile di sopraffazione di quella femminile, la donna che deve essere completamente asservita ai desideri (sessuali) dell'uomo. Ora, io sono completamente contro questa mentalità: tra le tante cose che detesto, la sottomissione di una donna all'uomo è una delle peggiori. Ciononostante, ho cercato di leggere il libro estraniandomi dalle mie scelte soggettive, leggendolo per quello che è, ossia un dark romance, dove certamente non troveremo mai rose e fiocchetti.
Quello che mi ha lasciata molto perplessa è il comportamento di Katerina: può una donna, dopo aver subito angherie fisiche, rapporti sessuali non del tutto consenzienti, dopo essere chiamata con appellativi non del tutto carini (che non riporterò per non essere volgare), può, dicevo, godere di quello che riceve? Perché, sì, lei sopporta ogni sopruso (non solo quelli di Maskim, ma anche quelli a cui deve partecipare per volontà del suo aguzzino), ma ne gode anche, giungendo, spesso, a essere provocante in maniera del tutto volontaria. E' come se Katerina volesse ricevere del male, ma al contempo, osservando il suo POV, ci accorgiamo che lei cerca di ribellarsi al suo triste destino. Un comportamento contraddittorio, che spesso mi ha dato sui nervi, a tal punto da voler entrare nel romanzo e darle due schiaffi.
Non ho provato egual simpatia per i personaggi maschili: Sergey è il classico padre-padrone, mentre Josif è un padrone e basta. Paradossalmente, tra i tre, Maskim è quello che mi è stato più "simpatico", o forse dovrei dire, quello che mi è stato meno antipatico. Ovviamente non sono una che apprezzo uomini che ti costringono ad avere rapporti sessuali di dubbio consenso.
Il finale, aperto, mi è piaciuto, spero che sia l'anticamera per una continuazione del romanzo.
In conclusione, ripeto, è stata una lettura veloce e scorrevole, con numerosi colpi di scena che mi hanno tenuta incollata alle pagine. Le scene di sesso, numerose, non mi hanno molto infastidita, come invece mi è successo leggendo altri romanzi. Ho trovato alcuni errori di battitura che credo siano sfuggiti al correttore automatico, ma è una cosa normale in un romanzo autopubblicato, spesso non sottoposto all'editing approfondito di una casa editrice. Mi è piaciuta molto la suddivisione dei capitoli in base ai punti di vista di Maskim e Katerina, anche sei avrei preferito che quello di Maskim fosse maggiormente specificato, magari dettagliando il suo oscuro passato (magari ne sapremo di più in una ipotetica continuazione?). Molto bella la copertina, rispecchia perfettamente il contenuto del romanzo.
Il mio voto:
Grazie molte per la tua recensione attenta e comprensiva. Hai colto appieno il contenuto del libro.
RispondiEliminaCapisco perfettamente il tuo antagonismo verso i soprusi rivolti alle donne. Purtroppo esistono realtà come quelle descritte nel libro, dove non si è abbastanza coraggiose per reagire. Katerina vive da sola, in un posto tranquillo, lontano da amici e senza genitori. Non ha mai dovuto realmente affrontare le angherie dei prepotenti e questo la coglie impreparata (o almeno è così nel primo volume...)Katerina stessa, parla della sua bolla di sapone felice. Come hai sagacemente intuito, non ho potuto concedere molto la parola a Maksim per non rovinare il romanzo successivo ;)
Grazie ancora per aver partecipato così attivamente alla presentazione de "La mia vendetta con te".
A presto.
Giovanna Roma
Grazie a te :) Spero allora in un secondo capitolo della storia di Katerina e Maskim :D
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