Recensione: "Black Angel - Il Figlio dei Demoni" di Valentina Bellucci

20:59:00


Prima recensione del mese - e spero non ultima, vista la lentenzza con cui le scrivo...! Questa volta è stata per me una sorta di "ritorno alle origini": infatti, il libro tratta di un tema a me davvero caro, che non finirà mai di stupirmi, ossia i vampiri. Il vampiro (salvo i Cullen vari, vado controcorrente, lo so, ma non mi sono mai piaciuti) mi ha sempre affascinata, da quelli di Buffy ai libri di Anne Rice. Quindi, quando si tratta di un libro che parla o che ha per protagonista i vampiri, drizzo sempre le orecchie. Ringrazio Valentina Bellucci per avermi gentilmente inviato la copia da recensire ^^.


SINOSSI

Una strega. Un vampiro. Legati da un amore impossibile. 
"I fiori sbocciano e appassiscono, così come una vita nasce e un'altra muore". 
Cos'è in fondo la vita? Che cos'è la morte? Sono un vampiro. Non ho paura della morte. C'è un Marchio che si riflette nelle ere. Un Marchio molto antico, simbolo di una casta di vampiri. Un Marchio che lega il destino di due vite. Il Marchio de "Le Rose del Male". 
Elia era un giovane mortale quando la sua famiglia fu uccisa e lui venne rapito. Portato in un altro mondo parallelo alla Terra, gli viene cancellata la memoria grazie al potente potere di un Marchio, e successivamente viene trasformato in un vampiro, perché ha un compito da svolgere, una missione molto importante: uccidere l’Erede al trono sul Regno di Fera. 
"Ma non sapevo che non ero io a comandare l'amore; quando era l'amore a comandare me." 
...seguitemi, vi porterò all'inferno... 
dove l'amore nasce dal peccato.

Il romanzo, primo della trilogia "Le Rose del Male", è molto particolare, nel senso che coniuga diversi aspetti che non sempre ho trovato nei fantasy. Da una parte, infatti, abbiamo la classica impostazione fantasy, ossia la creazione di un mondo a sé stante,  parallelo alla Terra, abitato da diverse razze, che occupano ciascuna di essa un luogo diverso: abbiamo stregoni, fate, elfi, vampiri... Ognuna di queste razze è dotata di poteri e particolarità differenti. Ovviamente, molte di queste razze sono e sono state in guerra fra di loro, come nel caso di fate e vampiri, i quali, però, alla fine hanno segnato una tregua, che rischia, però, di essere infranta a causa della sete di potere di Raphàel, capo della Congrega dei Vampiri. La sua intenzione è di uccidere l'erede al trono della città di Fera, nel regno delle fate, e scatenare così una guerra che dilagherà su tutto il Mondo Leggendario. Per far ciò, egli si servirà dell'aiuto di Elia, suo "discepolo", il quale dovrà affiancare l'Erede di Fera, una giovane ragazza, farle da mentore, e infine ucciderla. La classica impostazione del romanzo fantasy c'è tutta. Aggiungiamo, ora, anche il lato romance. Elia è strettamente legato a Mayah, una giovane strega, anche se sa che il loro amore è impossibile. Entrambi cercano di resistere al sentimento che li lega ma, si sa, spesso l'amore è capace di recidere le catene più forti... Infine, accanto a una bella coniugazione di fantasy e romance, abbiamo la componente introspettiva: il romanzo spesso si sofferma sui pensieri dei rispettivi POV dei due protagonisti, Elia e Mayah, che diventano spesso dei veri e propri soliloqui sul coraggio, l'amore, e l'essenza stessa del vampiro. 
In poche parole, e come dicevo all'inizio, "Black Angel - Il Figlio dei Demoni" è un romanzo davvero particolare.


Mi è piaciuta in modo particolare la componente introspettiva: sì, a prima vista, forse, alcune parti potrebbero risultare un po' noiose, a lungo andare, ma sono necessarie per farci capire l'essenza dei due protagonisti, soprattutto di Elia, il cui personaggio è quello principale rispetto a Mayah, i cui POV sono meno frequenti. Entriamo nella mente e nel cuore di un giovane vampiro che ogni giorno affronta la sua stessa natura, spesso condannandola a più riprese. Un ragazzo che si sente più volte in colpa per le vite che toglie per placare la propria sete, un ragazzo che è combattuto tra la deferenza che prova nei confronti di Raphàel, il suo mentore, una deferenza che lo spinge e costringe ad assecondarlo in qualsiasi cosa, e una rabbia mista a disprezzo, unita al legame quasi affettivo che proverà progressivamente per l'Erede che dovrà uccidere. Un giovane insicuro, che con i suoi pensieri cerca di convincere soprattutto se stesso dell'esistenza di sentimenti anche positivi nella natura umana.

Spesso mi chiedevo come mai la maggior parte delle creature temono noi vampiri.
Beviamo il sangue, siamo costretti a uccidere, 
ma non significa che siamo completamente malvagi, no?
Cos'è la malvagità in fondo?
E l'odio verso qualcuno?
Semplicemente il contrario dell'amore e della benevolenza.





Al contrario, Mayah una giovane strega, è forse più forte emotivamente rispetto ad Elia. Non esiterà a partire e abbandonare tutto per andare a cercarlo nella città di Fera, assieme a Greg, vampiro amico di Elia. Però, quando alcuni eventi, che non menzionerò per evitare spoiler, cambieranno drasticamente la vita della ragazza, vedremo anch'essa in preda quasi a crisi mistiche, poiché sarà molto combattuta e in bilico tra la vecchia natura che ha dovuto abbandonare e la nuova, che ha dovuto abbracciare per avere salva la vita.

Due personaggi, Elia e Mayah, così vicini eppure contemporaneamente così lontani. Una storia d'amore impossibile, appunto, di quelle di cui spesso leggiamo nei libri. Avrei preferito, però, fosse maggiormente dettagliata. Abbiamo alcune immagini, sparse qua e là durante il corso della narrazione, che fanno capolino tra le pagine per catapultarci nella loro tormentata relazione. Ma, a mio avviso, sono davvero pochine: mi sarebbe piaciuto avere dei veri e propri flash back sulla loro vita, magari inseriti in capitoli veri e propri. Potrebbe anche essere un dettaglio voluto apertamente dall'autrice, per farci stare sulle spine e rimandare agli altri libri una completa narrazione del rapporto tra Elia e Mayah, chissà ;).

Il resto dei protagonisti, Greg, Raphàel, Ruth, l'Erede, è menzionato solo essenzialmente, quel tanto che basta per dare risalto ai due protagonisti principali.

Lo stile di scrittura è molto fluido; il romanzo si legge davvero bene ed è molto scorrevole, anche nei punti di maggiore introspezione. La trama è avvincente anche se, in alcuni punti, risulta un po' piatta, per poi raggiungere un crescendo sino alla fine del romanzo, che si arresta in una scena precisa, rimandando il lettore all'attesa per il successivo. Forse il finale è stato un po' troncato di netto, come se l'autrice volesse terminare il libro senza aggiungere altro; ciò non toglie, però, che essendo il primo di una trilogia, abbia dovuto necessariamente avere un finale aperto e in sospeso.

Mi sarebbe piaciuto avere una mappa del Mondo Leggendario, di modo da destreggiarmi meglio tra i vari Regni, ma è una cosa mia personale, che non va a intaccare con l'opinione che mi sono fatta sul libro. Un libro che consiglio vivamente a tutti gli amanti del fantasy un po' sui generis e sulle storie d'amore "maledette"

Il mio voto:

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2 commenti

  1. Non mi piaciono moto i libri paranormal fantasy e quelli di angeli o demoni .... in generale non è un genere che io trovi interessane ..... ci sono però alcune eccezioni
    Non conosco questo libro quindi non saprei però potebbe essere non male :-)
    Un saluto Emanuela, Buona giornata e migliore settimana in corso

    Cioaooo

    RispondiElimina
  2. Grazie mille, Arwen, per il commento :) Ti consiglio di provare questo libro, è un po' particolare, come ho detto nella recensione :) Buona settimana anche a te!

    RispondiElimina

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