A quanto lo (mi) vendo? Breve riflessione della domenica
20:56:00
Foto: Pixabay
Ultimamente mi è capitato di sentirmi criticata per via delle tariffe basse che ho deciso di applicare nei servizi editoriali che offro attraverso questo blog. In parole molto povere, mi è stato fatto capire che prezzi bassi = poca serietà. Ma è davvero così? Allora ho spulciato un po' sul caro Google e, effettivamente, ho visto che è un parere molto diffuso, accanto al consiglio di evitare editor in erba, che lo fanno un po' come secondo lavoro, per arrotondare, privilegiando chi, invece, ha un buon portfolio di esperienza.
Ultimamente mi è capitato di sentirmi criticata per via delle tariffe basse che ho deciso di applicare nei servizi editoriali che offro attraverso questo blog. In parole molto povere, mi è stato fatto capire che prezzi bassi = poca serietà. Ma è davvero così? Allora ho spulciato un po' sul caro Google e, effettivamente, ho visto che è un parere molto diffuso, accanto al consiglio di evitare editor in erba, che lo fanno un po' come secondo lavoro, per arrotondare, privilegiando chi, invece, ha un buon portfolio di esperienza.
Ampliando gli orizzonti, è lo stesso discorso che spesso sento fare in altri contesti, come la scelta di una casa editrice appena fondata o la lettura di un romanzo scritto da un emergente. In quest'ultimo caso, si aggiunge anche l'aspetto importante del prezzo del suddetto nuovo romanzo. Infatti, un altro luogo comune è che se un romanzo costa meno di un euro o due, è
senz'altro robbaccia. Eppure, personalmente, ho letto molti e-book a
0,99 centesimi, o addirittura gratis, davvero molto belli.
E quindi torno al quesito di oggi: a quanto lo (mi) vendo?
Ossia, qual è il prezzo accettabile di un prodotto, servizio o libro che sia, che possiamo utilizzare senza cadere nel ridicolo o, al contrario, nell'esoso?
Soprattutto se alle prime armi, o ai primi libri, il fattore prezzo è un elemento che va ponderato con molta attenzione. Escludendo chi lo fa per puro piacere e, quindi, offre gratuitamente i propri libri e servizi, tutti gli altri, che magari non ci vogliono campare, ma comunque vorrebbero un compenso anche economico per quello che fanno, ebbene, tutti gli altri, come dovrebbero comportarsi?
Bel dilemma.
Considerare i pro e contro della questione richiederebbe davvero tanto tempo. Quindi cercherò di esporre le mie riflessioni in poche righe.
L'editor, il grafico, lo scrittore, chi ha deciso di intraprendere una sua strada e si è messo in gioco offrendo i propri servizi o i frutti di ore chino a scrivere, che genericamente chiamerò l'emergente, sa che entrerà in un bel ginepraio. Perché l'editoria, come gli altri mercati, è talmente ampia e complessa, talmente piena zeppa di editor, scrittori, illustratori, grafici, che è un rischio perdercisi. Alla peggio, di venirne inghiottiti e sparire senza neanche essere visti. Come comportarsi? Bisognerà pur in qualche modo iniziare a farsi conoscere. Tralasciando la parte marketing che è forse l'elemento fondamentale, permettetemi di fare qualche considerazione sull'elemento prezzi.
Come scrivevo poc'anzi, c'è il rischio, mettendosi sul mercato a prezzi bassi, di venire considerati poco seri, poco professionali. Tutto dipende da noi. Se sappiamo di essere davvero bravi e decidiamo di sopravvalutarci un pochino, oppure se vogliamo puntare sulla qualità dei nostri scritti o disegni, allora possiamo anche decidere di entrare nel mercato con un tariffario, non dico alto, ma nemmeno irrisorio. Dall'altro lato, a parere mio, non è neanche sbagliato mettersi in gioco con prezzi molto bassi, rischiando anche di lavorare gratis, ma facendo bene comunque il nostro lavoro e confidando in un passaparola positivo, che ci permetterà di ampliare la nostra cerchia di clienti/lettori.
Pertanto, secondo me, non è assolutamente vero che prezzi bassi = scarso servizio = romanzo scadente.
Io, personalmente, ho scelto l'opzione prezzi bassi e massima serietà, che, sì, mi farà lavorare anche di più di quello per cui sarò pagata, ma è il prezzo che ho scelto per lanciarmi sul mercato. Chiamatela un'offerta lancio.
E voi? Che siate editor, scrittori, grafici o illustratori, quali sono le vostre strategie? Come vi posizionate sul mercato? A quale prezzo pubblicate i vostri libri?
4 commenti
Ho letto in silenzio quando è avvenuto questo prezioso consiglio e pregavo che la cara L.L. ci facesse una bella bull di pop corn piuttosto che fare quello che stava facendo, tuttavia non pensavo che attecchisse così a fondo.
RispondiEliminaIo non ti ho giudicato in base al prezzo, aspetterò a farlo quando ci scambieremo le prime opinioni. quando ti invierò l'opera da visionare.
Per me, il tuo tariffario è una manna, perché al di fuori del mondo di business di L.L. ci sono anche persone come me e il mio compagno, disoccupati che faticano a vivere e quindi ripeto: per me sei un occasione d'oro e ribadisco che ti giudicherò quando avremo a che spartire (sperando che tu non abbia cambiato idea ^___^)
Tieni duro e fatti mandare recensioni sul tuo lavoro dalle persone che si rivolgeranno a te!
Effettivamente forse ho sbagliato io a farci troppo caso, ma sono fatta così ;) Ho saputo dopo che la codesta signora ha avuto un comportamento simile con altre persone, ma ho preferito evitare di litigare e sfogare la mia "rabbia" in un post costruttivo sul mio blog.
EliminaTu mandami pure tranquillamente il tuo romanzo da visionare, e poi giudicherai tu stessa in tutta sincerità :D
Grazie per il commento ^_^
Grazie a te per la risposta. L. per quel poco che la conosco sembra una persona forte e combattiva, alla fine abbiamo un buon rapporto, sperando che ora non mi mandi a ramingo con la storia dei pop corn :))
EliminaAhahah ma no, ognuno è libero di dire la sua; in fondo, per il momento viviamo in un paese democratico :D
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