I libri del gabinetto: gli ultimi peggiori libri che ho letto

21:32:00

Grazie a Sonia Sottile per il banner!


"I libri del gabinetto" è una rubrica dal nome scherzoso che però consiglio di non leggere se il topic riguarda un romanzo che vi sta a cuore. Questa rubrica, infatti, è dedicata ai peggiori libri che io abbia mai letto. Se siete suscettibili e avete paura che vi offenda il Grey della situazione, è meglio che clicchiate sulla X, perché potrei diventare mooolto cattiva :)

L'idea di questa rubrica mi è venuta tempo fa, ma non ho mai avuto il tempo di scrivervi qualcosa. Come tutti, anche io spesso sono stata ingannata da trame accattivanti, titoli sbriluccicosi e copertine da WOW. Scoprendo solo dopo che non tutto oro è quello che luccica. In realtà non luccica niente, nemmeno il più banale pomo d'ottone. Oppure mi sono trovata davanti libri dal contenuto ottimo, ma sviluppati coi piedi. Vediamo insieme le prime entry di questa simpatica (si fa per dire) rubrica.

Il primo flop nella mia personale classifica da WC è senza dubbio Signora della Mezzanotte di Cassandra Clare. Una delusione con la d maiuscola. Presa dalla frenesia della shadowhuntersmania, ho deciso di infilarmi in questo gorgo e di leggere l'ultimo libro uscito. Ho anche partecipato al giveaway ufficiale perché volevo a tutti i costi capire cosa spingesse migliaia di persone a sciamare come api verso i libri della Clare. Be' devo capirlo ancora adesso. Non ho molto da dire sui contenuti, anzi: la Clare dimostra una padronanza eccellente dell'universo Shadowhunter e delle sue mille sfacettature. E' come il romanzo è scritto che mi ha lasciata col morale verso il centro della terra: battute molto film hollywoodiano, personaggi fatti con lo stampino e senza coerenza, una trama che sarebbe stata risolta con 100 pagine anziché 600. Morale: il libro ha fatto una sosta nella mia libreria talmente breve che non aveva nemmeno un filo di polvere quando l'ho impacchettato per scambiarlo. Bye bye, Cassandra. 

Altro posto nella hit parade del gabinetto lo merita (e un po' mi spiace, sì), Il segreto della crisalide di Denise Aronica. Mi rattrista sempre quando devo dare una valutazione negativa di un libro self, perché so che dietro c'è spesso più impegno di quanto uno scrittore pluriaffermato ci metta. Tuttavia, in questo caso mi tocca proprio. Il libro ha una buona impostazione di base, il conflitto latente della protagonista c'è tutto e l'intreccio si delinea consequenziale con climax conclusivo e successiva "epifania" del soggetto. Purtroppo, lo stile con cui è stato scritto rende poco merito a un romanzo con un profondo tema come colonna portante. Il libro viene pressoché raccontato e non mostrato, e spesso la noia ha fatto sì che l'attenzione sviasse e la palpebra calasse un poco. Un vero peccato, perché Il segreto della crisalide è uno dei pochi self che ho letto senza trovare eccessivi errori di grammatica!

Penultimo romanzo del gabinetto della serata: Ragni di Claudio Vastano. Il libro è ben curato e scritto bene, ma l'intreccio lascia un po' a desiderare. Come ho già letto in altre recensioni, sembra che manchi qualcosa. La base c'è: sfondo post-apocalittico, pochi sopravvissuti, etc. Però si resta lì. Non siamo in presenza di un conflitto interiore o di un problema che il protagonsita deve risolvere. O perlomeno: uno spiraglio di conflitto c'è, ma rimane talmente a margine che il lettore non se ne accorge. Il climax viene silurato in poche pagine, e la conclusione è una "non-fine". Sembra quasi di essere di fronte a un romanzo a più puntate. Un vero peccato.

Ultimo romanzo, che è anche l'ultimo da me letto, è Jack Frusciante è uscito
dal gruppo di Enrico Brizzi. Qui l'autore si destreggia in un lunghissimo monologo-flusso di coscienza-non si sa bene cosa, tirando per le lunghe una storia che sarebbe durata sì e no dieci pagine. Lo stile di scrittura può piacere all'inzio, ma dopo le prime pagine si fatica a entrare nella "testa" del protagonista, che appare confuso anche lui ma che, soprattutto, con i suoi pensieri intricati, confonde il lettore. Il libro inizia da niente e finisce con niente. Anzi, non finisce proprio, perché per tutta la durata della lettura non succede assolutamente nulla che possa far pensare a una conclusione. Forse avrei dovuto leggerlo da adolescente, magari ci capivo di più.


E voi? Avete una personale lista di libri del gabinetto?

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