"Il vestito di velluto nero" di Catherine Cookson
20:25:00
Due donne unite contro il bigottismo della società inglese dell'Ottocento
Il romanzo di Catherine Cookson, "Il vestito di velluto nero" (che ho trovato spulciando tra i libri di mia madre) è una storia di amore e di coraggio: la storia di due donne, Maria Millican e sua figlia Biddy, unite contro tutto e tutti. Perché Riah, come la chiamano tutti, e i suoi figli, ha una dote che la differenzia rispetto alle persone del suo ceto: sa leggere e scrivere. E nell'Inghilterra degli anni Trenta dell'Ottocento questa era una prerogativa solamente dei nobili. Ma Riah e sua figlia Biddy si faranno strada con tutte le loro forze per sopravvivere a una società chiusa e bigotta, che etichetta tutto come "diverso", il quale spaventa e inorridisce.
"Il vestito di velluto nero" è un romanzo sulla società inglese dell'Ottocento.
L'ho scelto soprattutto perché analizza minuziosamente il modo di vivere della povera gente, mettendo in risalto soprattutto come essa veniva trattata dai nobili. Una lunga parte del romanzo parla della servitù di una ricca famiglia, delle loro mansioni e delle condizioni disagiate in cui versava. La paga bassa, turni di lavoro di dodici, tredici ore, mezze giornate di ferie due volte al mese, condizioni di lavoro deprecabili e sotto il giogo dei superiori. La servitù poteva essere paragonata a una piramide: alla sommità le posizioni più "importanti", come maggiordomi, cameriere personali o lacché; scendendo si passava dai camerieri alle cucitrici sino ad arrivare alle lavandaie, posizione più infima e degradante.
Ed è proprio la lavandaia il primo lavoro di Biddy Millican, giovanissima ma che deve fare già i conti con pressioni di ogni tipo, che raggiungono il massimo livello allorché si scopre che lei sa leggere e scrivere. Perché i nobili non tolleravano che i ceti inferiori fossero istruiti: finché erano analfabeti, lavoravano e si accontentavano di un tozzo di pane e di una misera paga; il malcontento dilagava quando iniziavano a istruirsi e a comprendere la loro condizione. Condizione che sarà da subito sgradita a Biddy, che rischia di essere cacciata, o peggio. Il fato (meglio: la penna della Cookson) vuole che la sua strada si incroci con il signorino Laurence, figliastro della famiglia per la quale Biddy lavora. Egli incarna l'opposto della società nobile: è un liberale, propende per dare l'istruzione a tutti e l'insegnamento è il suo sogno. Tra i due non potrà non sbocciare un sentimento, che sarà messo a dura prova.
"Il vestito di velluto nero" è un affresco della società inglese, ma, a differenza di altri romanzi che si concentrano sulla vita nei palazzi e nelle ville, ci parla della gente comune, che però inizia a essere consapevole del suo valore.
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