Eccoci alla nuova tappa della Blogger League, ideata dal blog Whisper La voce del tempo - cliccando sul banner qua sotto andrete direttamente alla pagina dedicata dell'iniziativa. Questa è la settimana di "Entropia-Verse". Oltre a essere blogger, chi sei nella vita di tutti i giorni? Nella vita vera sono una ricercatrice, mi occupo di interazioni tra proteine nel contesto del cancro al seno,...
Buon sabato sera a tutte e, per chi lo festeggia, buon Halloween! Personalmente, è una delle tante feste che non apprezzo dato l'elevato grado di "consumismo" che l'avvolge, e che tende a far dimenticare il suo vero significato.
Questa sera vi presento il romanzo biografico di Alessia: "Il figlio non voluto", edito da Edizioni Nuova Prhomos.
Eric nasce nel 1949, la fine della grande guerra ha lasciato in Italia orrori e vite da
ricostruire tra macerie e povertà.
Fin dalla tenera età, Eric, deve cavarsela con le proprie forze, costretto a crescere
troppo in fretta in una famiglia che gli va stretta, tra botte e assenza d’amore, soffocato
da un padre padrone che non nasconde il suo disprezzo per lui, quel figlio indesiderato
e non voluto.
Eric è un bambino sveglio e intelligente che porta dentro il piccolo cuore da guerriero
una voglia insaziabile di spiccare, di farsi accettare dal padre, ma questa frenesia lo
porta ad essere disubbidiente e mascalzone; più il padre lo picchia e più lui ne
combina, forse per dispetto, forse per semplice desiderio di attirare l’attenzione e di
far capire al genitore che basterebbe una semplice parola dolce, una carezza per
riuscire a domarlo.
Eric cresce tra una marachella e l’altra e scopre il sesso, prima con gli occhi innocenti
di un bambino, sperimenta con le amichette giochi innocenti per scoprire la fonte del
desiderio che sembra rendere felici i grandi, poi, nel corso della sua vita, il sesso
diventa una vera malattia, un’ossessione che lo spinge a provare le situazioni più
estreme per trovare quello che non ha mai avuto: l’amore e l’amicizia.
Eric, caparbio e intelligente, sì dimostra un bravo lavoratore, dotato di intuito e fiuto
per gli affari, da semplice manovale alle dipendenze del padre, riesce a creare un
ingente impero finanziario, grazie anche allo sporco giro delle tangenti che scopre
essere un sistema infallibile per incrementare il suo conto in banca e dimostrare al
padre che lui è superiore a tutto e a tutti. Eric trascorre la sua vita tra affari e sesso,
diventa un personaggio molto influente nella sua Bolzano e sì circonda di amici
potenti, persone che sfruttano il suo punto debole: l’ingenua bontà che lo perseguiterà
per tutta la vita.
Sì sposa, ha una figlia, ma questo non ferma la sua ricerca di quell’amore che sembra
un utopia, Eric è eternamente insoddisfatto e frequenta donne di ogni tipo per sentirsi
amato e coccolato. Il sesso diventa la sua droga, i rapporti normali non gli bastano più,
lui vuole spingersi oltre: tra scambi di coppie, trans e orge in ville milionarie, conosce
Gisele, la donna che ha cercato per tutta la vita, e se ne innamora perdutamente.
Ma, non c’è rosa senza spine, Gisele lo sfrutta, usa i suoi sentimenti per i propri scopi e
lo riduce piano, piano in miseria, Eric conosce la depressione, non gli interessa
neppure il lavoro che gli ha dato tante soddisfazioni e notorietà: quella donna lo
affonda sempre di più. L’unica gioia che gli rimane è la scuola per bambini abbandonati
che ha costruito nel suo amato Brasile… il Brasile, la culla della sua vecchiaia, dove
riuscirà, forse, finalmente a rivedere suo padre per un ultimo abbraccio, prima di
svoltare l’angolo.
L'autrice
Alessia racconta la vita di Eric, in un filo sottile tra immaginazione e realtà. Alessia,
giovane scrittrice veneta, raccoglie nel suo ultimo romanzo le ossessioni di Eric,
immedesimandosi in lui in maniera maniacale e reale, limitandosi a cogliere
l’opportunità, con il massimo impegno, di rendere il viaggio nella vita di Eric il più
veritiero possibile. Tra il sogno e realtà c’è un filo sottilissimo sul quale dobbiamo stare
in equilibrio, attenti a non cadere dalla parte sbagliata. Le storie sono fatte per essere
tramandate, ciò che conta non è chi le ha o quello che raccontano, sono solo le
emozioni che lasciano.
Buon venerdì cari lettori :) Finalmente una bella giornata di sole! Oggi ne approfitterò per farmi una bella passeggiata tra i boschi e respirare un po' di aria buona... Preferirei lavorare, ma purtroppo in Italia noi giovani continuiamo a essere penalizzati... Soprassediamo, è meglio! Oggi vi presento le ultime due uscite targate Triskell Edizioni: sono due romance M/M, quindi per chi ama il...
Altro giorno, altra recensione! Cavolo, sono davvero produttiva ultimamente (tono sarcastico)! Questa volta torno a parlarvi di un romance dalle tinte surreali, edito da Lettere Animate e scritto da Valeria Marasco: "Tornando da te", secondo capitolo della serie "Qualcosa è cambiato".
SINOSSI
Lisa, è una donna di trentatré anni, con una nota azienda grafica da gestire e due amiche fidate su cui contare. Ma questo, per sua madre, non è abbastanza. Elvira Palmieri, infatti, sostiene che sia arrivato il tempo per sua figlia di trovare marito e creare una famiglia. Se poi non è l’uomo dei sogni e tra i due non ci dovesse essere amore… beh, dalla vita non si può avere tutto! Proprio mentre sembra andare tutto a rotoli, lo scontro con un uomo un po’ strano che pare, voglia seguire Lisa ovunque, darà il via ad una serie di avvenimenti assurdi. Se poi ci si mettono anche degli strani bigliettini anonimi ad impartirle lezioni di vita, le cose non possono che diventare sempre più confuse. Le coincidenze, i misteri e le domande, aumentano giorno dopo giorno: chi è davvero l’uomo bizzarro, irriverente e affascinante con cui si è scontrata? E chi è l’autore anonimo dei bigliettini? Tutto questo è solo l’inizio di un’avventura ai limiti della realtà, in cui Lisa si troverà coinvolta senza possibilità di scelta e forse… senza possibilità di ritorno!
Lisa, è una donna di trentatré anni, con una nota azienda grafica da gestire e due amiche fidate su cui contare. Ma questo, per sua madre, non è abbastanza. Elvira Palmieri, infatti, sostiene che sia arrivato il tempo per sua figlia di trovare marito e creare una famiglia. Se poi non è l’uomo dei sogni e tra i due non ci dovesse essere amore… beh, dalla vita non si può avere tutto! Proprio mentre sembra andare tutto a rotoli, lo scontro con un uomo un po’ strano che pare, voglia seguire Lisa ovunque, darà il via ad una serie di avvenimenti assurdi. Se poi ci si mettono anche degli strani bigliettini anonimi ad impartirle lezioni di vita, le cose non possono che diventare sempre più confuse. Le coincidenze, i misteri e le domande, aumentano giorno dopo giorno: chi è davvero l’uomo bizzarro, irriverente e affascinante con cui si è scontrata? E chi è l’autore anonimo dei bigliettini? Tutto questo è solo l’inizio di un’avventura ai limiti della realtà, in cui Lisa si troverà coinvolta senza possibilità di scelta e forse… senza possibilità di ritorno!
Quando siamo infelici cerchiamo disperatamente
una qualsiasi cosa che possa liberarci da questo stato e poi,
quando raggiungiamo finalmente la felicità,
piombiamo nella paura e nell'insicurezza che tutto possa finire.
una qualsiasi cosa che possa liberarci da questo stato e poi,
quando raggiungiamo finalmente la felicità,
piombiamo nella paura e nell'insicurezza che tutto possa finire.
Con "Tornando da te" entriamo nuovamente nel mondo surreale creato da Valeria Marasco, dove situazioni ordinarie vengono stravolte di punto in bianco, catapultando il protagonista in una girandola di eventi dalle tinte irreali e anche un po' inquietanti.
Il romanzo si apre da dove era terminato il primo della serie, "Solo un attimo" (cliccate qui per la mia recensione), ma questa volta il lettore seguirà le vicende della "boss", ossia Lisa, a capo di un'importante agenzia grafica. Lisa, che nel primo romanzo avevamo conosciuto come una persona seria, posata, un po' la mamma chioccia che si prende cura delle sue due amiche del cuore, Sarah e Jenny. Lisa, che però dentro di sé nasconde un'indole molto più insicura che la conduce a seguire delle sedute da una psicologa. A peggiorare le cose, sua madre Elvira fa di tutto per "dare una spinta" alla vita amorosa della figlia, che sennò sarebbe pari a zero, a tal punto da costringerla ad uscire in appuntamenti combinati con uomini che a Lisa non vanno affatto a genio. Perché, si sa, l'amore non è costruito a tavolino, bensì arriva quando meno te lo aspetti. Così, quando un giorno Lisa incontra (o forse sarebbe meglio dire si scontra) Lorenzo, l'immancabile scintilla scocca tra i due, anche se Lisa fa di tutto per eludere le sensazioni provate accanto a quell'uomo così affascinante ma anche un po' antipatico e insistente. La situazione comincia a complicarsi allorché Lisa inizia a ricevere strani bigliettini... Non sa che questi saranno l'anticamera di un viaggio davvero ai confini della realtà.
Pur non avendo trovato Lisa molto simpatica (mi è piaciuta più Sarah nel primo romanzo), mi sono molto divertita a leggere le sue peripezie con Lorenzo e i suoi monologhi interiori. Lisa non mi è piaciuta molto perché l'ho trovata un po' infantile, forse troppo, con reazioni, soprattutto nei confronti di Lorenzo, che a mio avviso sono un po' esagerate. D'altro canto, questo denota anche l'estrema fragilità della donna, i cui sentimenti sono stai messi a dura prova a causa del divorzio dei suoi. Lorenzo è un'anima infelice, un po' come Lisa: anche il suo cuore si è sobbarcato un forte dolore per la morte della madre e per il tradimento della fidanzata che adorava. In un certo senso sono due persone destinate a incontrarsi, e a lenire l'uno le ferite dell'altro.
Il romanzo si apre da dove era terminato il primo della serie, "Solo un attimo" (cliccate qui per la mia recensione), ma questa volta il lettore seguirà le vicende della "boss", ossia Lisa, a capo di un'importante agenzia grafica. Lisa, che nel primo romanzo avevamo conosciuto come una persona seria, posata, un po' la mamma chioccia che si prende cura delle sue due amiche del cuore, Sarah e Jenny. Lisa, che però dentro di sé nasconde un'indole molto più insicura che la conduce a seguire delle sedute da una psicologa. A peggiorare le cose, sua madre Elvira fa di tutto per "dare una spinta" alla vita amorosa della figlia, che sennò sarebbe pari a zero, a tal punto da costringerla ad uscire in appuntamenti combinati con uomini che a Lisa non vanno affatto a genio. Perché, si sa, l'amore non è costruito a tavolino, bensì arriva quando meno te lo aspetti. Così, quando un giorno Lisa incontra (o forse sarebbe meglio dire si scontra) Lorenzo, l'immancabile scintilla scocca tra i due, anche se Lisa fa di tutto per eludere le sensazioni provate accanto a quell'uomo così affascinante ma anche un po' antipatico e insistente. La situazione comincia a complicarsi allorché Lisa inizia a ricevere strani bigliettini... Non sa che questi saranno l'anticamera di un viaggio davvero ai confini della realtà.
"Hai bisogno di essere trovata da me?"
"Si." Rispondo senza esitazione e non so esattamente se la mia risposta dipenda
da quel dannato biglietto o se sia dettata da qualcosa di più profondo.
Qualcosa di ancora incomprensibile.
"Beh allora io ti troverò sempre."
"Si." Rispondo senza esitazione e non so esattamente se la mia risposta dipenda
da quel dannato biglietto o se sia dettata da qualcosa di più profondo.
Qualcosa di ancora incomprensibile.
"Beh allora io ti troverò sempre."
Pur non avendo trovato Lisa molto simpatica (mi è piaciuta più Sarah nel primo romanzo), mi sono molto divertita a leggere le sue peripezie con Lorenzo e i suoi monologhi interiori. Lisa non mi è piaciuta molto perché l'ho trovata un po' infantile, forse troppo, con reazioni, soprattutto nei confronti di Lorenzo, che a mio avviso sono un po' esagerate. D'altro canto, questo denota anche l'estrema fragilità della donna, i cui sentimenti sono stai messi a dura prova a causa del divorzio dei suoi. Lorenzo è un'anima infelice, un po' come Lisa: anche il suo cuore si è sobbarcato un forte dolore per la morte della madre e per il tradimento della fidanzata che adorava. In un certo senso sono due persone destinate a incontrarsi, e a lenire l'uno le ferite dell'altro.
Anche in questo caso, Valeria dà un tocco di surreale al romanzo ma, se nel primo volume quello che ho potuto leggere tra le righe era che a volte il destino ce lo creiamo, questa volta ho dato un'interpretazione diversa, ossia che, al contrario, il destino esiste e se due persone sono destinate (perdonatemi la ripetizione) a incontrarsi, questo avverrà in tutti i modi.
Un libro, quindi, che ci porta a sognare ad occhi aperti: chissà se un giorno, anche noi, non incontriamo qualcuno destinato davvero a essere davvero la nostra metà? Un romanzo che consiglio alle più romantiche e sognatrici che popolano la blogosfera.
Il mio voto:
Il mio voto:
Una giornata piovosa che avrei dedicato alla lettura, se non fosse che i problemi con il pc mi hanno fatt andare di matto tutto il giorno! Finalmente stasera riesco a pubblicare la recensione de "Il cacciatore di libellule", di Giuliana Guzzon, un bel thriller psicologico che ci porta nel cuore dell'Africa.
SINOSSI
Gabriel Larsen è un antropologo molto legato al suo lavoro. Nella sua Firenze continua a tormentarsi sui reperti rinvenuti in uno scavo effettuato in Africa. Sente di dover dare una spiegazione a ciò che sembra apparentemente inspiegabile. La scoperta del corpo mutilato di una ragazza a Malindi fa da propulsore a una spirale di omicidi. Toccherà alla profiler Doris, al patologo Steven e al tenente Robert addentrarsi in uno dei peggiori incubi lastricato di ossa. L’unica prova che si tratti di un serial killer è la presenza di ali di libellula inserite negli occhi dei cadaveri. Questa la sua firma. Ma qual è il significato? Chi conosce il suo segreto? Il killer è rapido, veloce e non perde mai il controllo: segue i meandri oscuri della perversione umana ossessionato dalla poesia e la musica. Una sola certezza; ucciderà ancora. Nessuna donna è al sicuro; le sceglie, le segue, le tortura. Ogni volta che uccide le fantasie diventano più intense, provocanti e violente. Ambientato in uno scenario di toni caldi, profumi e odori che evaporano tra la terra arida e il verde, dove il rosso trova spazio negli incredibili tramonti, si è catapultati nel cuore del Kenya, dove si sente il respiro del popolo Masai.
Gabriel Larsen è un antropologo molto legato al suo lavoro. Nella sua Firenze continua a tormentarsi sui reperti rinvenuti in uno scavo effettuato in Africa. Sente di dover dare una spiegazione a ciò che sembra apparentemente inspiegabile. La scoperta del corpo mutilato di una ragazza a Malindi fa da propulsore a una spirale di omicidi. Toccherà alla profiler Doris, al patologo Steven e al tenente Robert addentrarsi in uno dei peggiori incubi lastricato di ossa. L’unica prova che si tratti di un serial killer è la presenza di ali di libellula inserite negli occhi dei cadaveri. Questa la sua firma. Ma qual è il significato? Chi conosce il suo segreto? Il killer è rapido, veloce e non perde mai il controllo: segue i meandri oscuri della perversione umana ossessionato dalla poesia e la musica. Una sola certezza; ucciderà ancora. Nessuna donna è al sicuro; le sceglie, le segue, le tortura. Ogni volta che uccide le fantasie diventano più intense, provocanti e violente. Ambientato in uno scenario di toni caldi, profumi e odori che evaporano tra la terra arida e il verde, dove il rosso trova spazio negli incredibili tramonti, si è catapultati nel cuore del Kenya, dove si sente il respiro del popolo Masai.
La morte è uno di quei luoghi che ti possono asciugare la freschezza di una giornata.
Il libro di Giuliana Guzzon è il classico thriller psicologico dove il lettore entra nella mente dell'assassino. Un genere che io apprezzo particolarmente, perché mi piace “capire” il movente che spinge una persona, come il killer di questo romanzo, a uccidere ripetutamente, quasi fosse in un rituale da compiere a cadenza precisa. Ed è proprio così che agisce l'assassino de “Il cacciatore di libellule”: uccide le sue vittime, scelte apparentemente a caso, in onore di una causa superiore, alla quale immolerà il frutto dei suoi crimini.
Gabriel, antropologo, viene richiamato in Kenya per far luce sulla scoperta di alcune ossa sepolte, la cui datazione è incerta, e forse può essere collegata ai macabri omicidi in cui il killer si diverte ad asportare parti delle ossa della vittima. Quello che Gabriel non sa, è che si troverà catapultato in un vortice di efferati delitti, che hanno un ritmo sempre più incalzante... Delitti che sono accomunati dalla brutalità e dalla “firma” dell'assassino: ali di libellula posate sugli occhi.
Non spendo troppe parole su Gabriel, il protagonista, né sugli altri personaggi (Simona, la guida turistica e fiamma di Gabriel, Vanessa, la giornalista, e il corpo di detective tra cui Doris, profiler), perché volevo incentrare questa piccola recensione nella figura del killer, a mio avviso il vero protagonista di ogni thriller che si rispetti.
Come dicevo poc'anzi (perché io adoro ripetermi!), il thriller psicologico è un genere che apprezzo molto. L'essere un tutt'uno con l'assassino, guardare attraverso i suoi occhi, pensare i suoi pensieri, entrare nel suo mondo malato e cercare un senso alle sue azioni. Nel libro di Giuliana, il cacciatore, l'assassino, ci viene presentato a gocce, attraverso dei veri e propri soliloqui mentali nei quali cerchiamo il filo logico dei suoi ragionamenti, senza peraltro trovarlo. Intravediamo una mentalità distorta, disturbata, folle, che viene celata dietro la facciata dell'uomo rispettabile, di colui che passa spesso inosservato. Mi è piaciuta molto la mente dell'assassino descritto da Giuliana: la ricerca della perfezione, dell'opera d'arte, quasi assolvesse un ideale superiore. La poesia con la quale descrive le proprie azioni. Uccidere è una forma d'arte.
Uccidere è liberazione.
Gabriel, antropologo, viene richiamato in Kenya per far luce sulla scoperta di alcune ossa sepolte, la cui datazione è incerta, e forse può essere collegata ai macabri omicidi in cui il killer si diverte ad asportare parti delle ossa della vittima. Quello che Gabriel non sa, è che si troverà catapultato in un vortice di efferati delitti, che hanno un ritmo sempre più incalzante... Delitti che sono accomunati dalla brutalità e dalla “firma” dell'assassino: ali di libellula posate sugli occhi.
Non spendo troppe parole su Gabriel, il protagonista, né sugli altri personaggi (Simona, la guida turistica e fiamma di Gabriel, Vanessa, la giornalista, e il corpo di detective tra cui Doris, profiler), perché volevo incentrare questa piccola recensione nella figura del killer, a mio avviso il vero protagonista di ogni thriller che si rispetti.
Come dicevo poc'anzi (perché io adoro ripetermi!), il thriller psicologico è un genere che apprezzo molto. L'essere un tutt'uno con l'assassino, guardare attraverso i suoi occhi, pensare i suoi pensieri, entrare nel suo mondo malato e cercare un senso alle sue azioni. Nel libro di Giuliana, il cacciatore, l'assassino, ci viene presentato a gocce, attraverso dei veri e propri soliloqui mentali nei quali cerchiamo il filo logico dei suoi ragionamenti, senza peraltro trovarlo. Intravediamo una mentalità distorta, disturbata, folle, che viene celata dietro la facciata dell'uomo rispettabile, di colui che passa spesso inosservato. Mi è piaciuta molto la mente dell'assassino descritto da Giuliana: la ricerca della perfezione, dell'opera d'arte, quasi assolvesse un ideale superiore. La poesia con la quale descrive le proprie azioni. Uccidere è una forma d'arte.
Uccidere è liberazione.
La libellula è un animale, un simbolo della trasformazione, porta e cerca amore,
si posa sulle acque e sui fiori, vola via leggera nei cieli, allieta lo sguardo, è misteriosa, colorata, trasparente, nel suo spirito c'è la bellezza, la consapevolezza e la libertà,
anche voi sarete libere, mentre io canterò la mia canzone.
si posa sulle acque e sui fiori, vola via leggera nei cieli, allieta lo sguardo, è misteriosa, colorata, trasparente, nel suo spirito c'è la bellezza, la consapevolezza e la libertà,
anche voi sarete libere, mentre io canterò la mia canzone.
Lo stile di scrittura di Giulianaè asciutto ed essenziale, che incalza nel ritmo concitato delle fasi finali. Le bellissime descrizioni dell'Africa ci vengono regalate a immagini, come tante piccole istantanee da tenere in mano e guardare per perdersi nei propri ricordi. I dialoghi hanno una strutturazione che mi ricorda molto lo stile di scrittura dei romanzi francesi: lo so, è una sottigliezza, ma io apprezzo anche i più piccoli dettagli – o li detesto, a seconda dei casi.
In definitiva, un bel romanzo, un thriller che possiamo leggere per staccare un po' dalla realtà. Se volete entrare nella mente dell'assassino, ebbene, questo è il libro che fa per voi!
Il mio voto:
Buona domenica sera, cari lettori :)
Questa segnalazione è per tutte le romantiche della blogosfera: un romance che uscirà il prossimo 30 ottobre, edito da Genesis Publishing. Trattasi di "E alla fine arrivi tu" di Sara Bezzecchi.
Questa segnalazione è per tutte le romantiche della blogosfera: un romance che uscirà il prossimo 30 ottobre, edito da Genesis Publishing. Trattasi di "E alla fine arrivi tu" di Sara Bezzecchi.
E ALLA FINE ARRIVI TU
Sara Bezzecchi
Collana: Romance
Genere: Romantico
120 pagine
Prezzo edizione digitale: 3,99 euro
ISBN Kindle: 978-88-99603-01-4
SINOSSI
Giulia è una broker italiana di Wall Street e moglie di uno dei più influenti uomini dell'alta finanza di New York. Decide di lasciare la Grande Mela per tornare in Italia dopo un grave lutto e il conseguente divorzio dal marito. Torna a Rignano Flaminio, paese della sua adolescenza in provincia di Roma, dove viene accolta dalle sue due amiche del liceo, Elisa e Damiana, che le forniscono l'affetto e la sicurezza di cui ha bisogno. Si ricrea, così, il suo piccolo angolo per lavorare come trader da casa e ripartire da zero. La vita di Giulia, però, viene dolcemente sconvolta da un Romeo in chiave moderna che comincia a lasciarle bigliettini romantici, senza firmarsi. Nonostante questo la sua esistenza sarà continuamente stravolta da incontri improvvisi, pettegolezzi, amori, inganni e... solo alla fine scoprirà che il principe azzurro esiste davvero.
L'autrice
Buon fine settimana a tutti, cari lettori :) Freddino a parte, approfitto del weekend per riposarmi un poco... E per continuare il mio passatempo preferito: leggere :D Ho davvero un sacco di libri (cartacei ed e-book) in previsione di lettura, e non so quando riuscirò a leggerli tutti! Dovrei avere 12 ore in più al giorno da dedicare ai libri... Voi mi capite perfettamente :)
Oggi parlerò di un libro che si è rivelato una piacevole sorpresa: "Spaceborne Marines - Minaccia" di Paul J. Horten, edito da Genesis Publishing. Ringrazio la casa editrice di avermi dato l'opportunità di leggere e recensire il libro.
SINOSSI
La Federazione Terrestre ormai ha mille anni ed è riuscita a espandersi incontrastata grazie alla sua superiore tecnologia. Avanguardia di ogni invasione sono gli Spaceborne Marines, truppe d'élite che combattono a bordo di imponenti esoscheletri corazzati. Ed è proprio a un ufficiale dei Marines, il tenente Dexter Dax, che viene affidata una rischiosa missione di ricognizione su Erya - uno dei pianeti esterni alla Federazione - con cui si è perso improvvisamente ogni tipo di collegamento. Accompagnato dal tenente del Servizio scientifico della Flotta Stellare Daria Yx, Dax scoprirà la sconvolgente realtà che si cela su Erya e il pericolo mortale che minaccia l'intera Federazione.
Dexter Dax è un uomo votato alla fedeltà per il Corpo dei Marine. E' un uomo che da la vita e darebbe anche la morte per il suo plotone, per trarre in salvo uno della sua unità. E' anche un uomo con grandi responsabilità sulle spalle: il peso di certe decisioni, scelte, azioni, che rischia di schiacciarlo nel momento in cui circostanze politiche, più grandi di lui, prendono il sopravvento. Resta comunque un uomo lucido, razionale, che non cede ai propri sentimenti, se non sono genuini. Questo lo porta a dividersi tra due donne, la dariana Daria YX e la collega e Marine Katrhyn Nelson. Entrambe darebbero la vita per lui, ma solo di una Dexter è davvero innamorato, anche se non lo capirà subito.
L'aspetto romance in "Spacebore Marines" c'è e non c'è. Non è un elemento pregnante, anche se è molto importante perché ci fa capire qualcosa in più del carattere del protagonista. Daria e Kathryn sono l'una l'opposto dell'altra. Daria viene da Dari, un pianeta colonizzato dalla Terra secoli prima ma che ha mantenuto le proprie tradizioni. E' stato piacevole entrare nella cultura dariana descritta da Horten, che ha costruito un pianeta ancora governato da sentimenti puri quali l'amore, la speranza e la lealtà; sentimenti che sono davvero "per sempre". In questo aspetto ho visto molto la differenza, che l'autore ha voluto rimarcare, con i terrestri, che altro non sono che la nostra umanità, piena di difetti e dai sentimenti aleatori, che vivono al minuto. Daria è una donna che annulla se stessa per l'amore di Dexter, donandoglisi interamente, come la tradizione dariana impone. E' seria, dedita al lavoro, priva di quel lato "sanguigno" che hanno gli (noi) umani. Forse, per questo motivo, l'ho trovata un po' piatta e priva di spessore. Kathryn è l'esatto opposto: passionale, ribelle, coraggiosa come ogni Marine che si rispetti. Ho provato simpatia per lei a prima vista. Anche qui, la radicale differenza tra Daria e Kathryn mi ha portata a pensare all'imperfezione della razza umana e alla volontà di essere dei soggetti migliori.
Visto che l'intero romanzo è incentrato sulla minaccia Urdas, non ho proprio compreso la parentesi dell'intrigo politico (che non riporto per evitare spoiler). Forse l'autore ci dirà di più nel secondo volume?
In ultimo, penso che Horten, attraverso il suo romanzo, abbia voluto, come moltri altri, porsi alcune domande: dove andrà l'umanità tra cento (o anche meno) anni? Saremo costretti a uscire dal pianeta per carenza di materie prime e sovrapopolamento, colonizzando altri pianeti abitabili, un po' come accadde nel 1400-1500? E, soprattutto, la razza umana riuscirà a cambiare? O sarà destinata a un'inarrestabile decadenza - tenuto anche conto che tutti i buoni propositi di fratellanza e integrazione stanno andando a farsi benedire?
Mi sono davvero dilungata in questa recensione, ma ho cercato di dirvi più cose possibili, entrando spesso nello specifico del romanzo, perché ho apprezzato davvero il mondo che Horten ha creato e i suoi particolarissimi dettagli.
In definitiva, consiglio "Spaceborne Marines - Minaccia" a tutti gli amanti del genere fantascientifico o a chi è incuriosito dalla possibilità di vite oltre la nostra.
Il mio voto:
La Federazione Terrestre ormai ha mille anni ed è riuscita a espandersi incontrastata grazie alla sua superiore tecnologia. Avanguardia di ogni invasione sono gli Spaceborne Marines, truppe d'élite che combattono a bordo di imponenti esoscheletri corazzati. Ed è proprio a un ufficiale dei Marines, il tenente Dexter Dax, che viene affidata una rischiosa missione di ricognizione su Erya - uno dei pianeti esterni alla Federazione - con cui si è perso improvvisamente ogni tipo di collegamento. Accompagnato dal tenente del Servizio scientifico della Flotta Stellare Daria Yx, Dax scoprirà la sconvolgente realtà che si cela su Erya e il pericolo mortale che minaccia l'intera Federazione.
In fondo, qualcuno ha scritto che la vita di un soldato è
"per il novanta percento di noia e il dieci percento pure terrore".
E aveva ragione.
Come ho già accennato, "Spaceborne Marines" è stata una piacevole scoperta. Mi sto timidamente avvicinando a un genere, quello fantascientifico, che non mi era mai piaciuto in passato. Effettivamente, il romanzo fantascientifico ha numerosissime sfacettature, e deve piacere, sennò il lettore si blocca alla prima pagina e non riesce a proseguire oltre. Ebbene, lo ammetto: all'inizio sono rimasta un po' spiazzata, trovandomi di fronte altri pianeti oltre la Terra, mezzi da combattimento ipertecnologici, alieni... Ben presto, dopo essermi abituata, mi sono immersa completamente nella lettura di questo lungo romanzo, perdendomici completamente.
Dexter Dax, il protagonista del romanzo, è un Marine al servizio di una flotta interstellare che fa capo a un'organizzazione interplanetaria che raggruppa la Terra e i paesi da essa conquistati nel corso dei secoli. La conquista di altri pianeti considerati abitabili non è, però, negativa: i terrestri, infatti, cercano di integrarsi con i popoli "sottomessi" e di mantenerne usi e costumi. Il sistema interplanetario non soffre, così, di crisi separatiste. Purtroppo, l'universo è popolato anche da soggetti alieni che, al contrario, amano soggiogare e distruggere completamente i pianeti che conquistano: trattasi degli alieni Urdas, un popolo combattivo e spietato, che mira a modificare completamente la natura del pianeta conquistato, arrivando a sostituire l'ossigeno con l'idrogeno, che è l'equivalente per loro della nostra aria. Non solo: gli Urdas compiono sistematiche azioni di sterminio nei confronti delle popolazioni autoctone, creando dei veri e propri Ibridi, ossia soggetti metà Urdas e metà umanoidi. L'invasione degli Urdas nel sistema interplanetario terrestre comincia con pianeti quali Nova Terra ed Erya. Ed è proprio su quest'ultimo che la flotta di Dexter deve recarsi per scongiurare la minaccia... Ma non finisce qui: oltre alla minaccia aliena, Dexter assiste anche a sottili giochi di potere e politica che lo coinvolgono in pieno, facendogli però scoprire il vero amore...
Dexter Dax, il protagonista del romanzo, è un Marine al servizio di una flotta interstellare che fa capo a un'organizzazione interplanetaria che raggruppa la Terra e i paesi da essa conquistati nel corso dei secoli. La conquista di altri pianeti considerati abitabili non è, però, negativa: i terrestri, infatti, cercano di integrarsi con i popoli "sottomessi" e di mantenerne usi e costumi. Il sistema interplanetario non soffre, così, di crisi separatiste. Purtroppo, l'universo è popolato anche da soggetti alieni che, al contrario, amano soggiogare e distruggere completamente i pianeti che conquistano: trattasi degli alieni Urdas, un popolo combattivo e spietato, che mira a modificare completamente la natura del pianeta conquistato, arrivando a sostituire l'ossigeno con l'idrogeno, che è l'equivalente per loro della nostra aria. Non solo: gli Urdas compiono sistematiche azioni di sterminio nei confronti delle popolazioni autoctone, creando dei veri e propri Ibridi, ossia soggetti metà Urdas e metà umanoidi. L'invasione degli Urdas nel sistema interplanetario terrestre comincia con pianeti quali Nova Terra ed Erya. Ed è proprio su quest'ultimo che la flotta di Dexter deve recarsi per scongiurare la minaccia... Ma non finisce qui: oltre alla minaccia aliena, Dexter assiste anche a sottili giochi di potere e politica che lo coinvolgono in pieno, facendogli però scoprire il vero amore...
Il romanzo di Horten è davvero intricato (ma in senso buono!): l'autore riesce a far interagire tra di loro elementi di sci-fi, romance e spionaggio. Il risultato? Un romanzo complesso, ma che ti prende a tal punto da non potertene più staccare. L'autore inventa e descrive con maestria la tecnologia del futuro: giganti corrazzati, chiamati esoscheletri, e comandati da ciascun Marine, armi al plasma, velivoli "alati", e perfino la modalità di viaggio FTL, che permette di accorciare la distanza di anni luce tra un pianeta e l'altro (e qui ho mi è venuto in mente l'iperspazio di Lucas). Horten padroneggia sapientemente tutti questi strumenti, come se li avesse davanti tutti i giorni, e dimostra di avere maestria anche in descrizioni più "burocratiche" quali selezione dei Marines, corsi di aggiornamento, routine d'ufficio, etc., fino a creare una vera e propria macchina interplanetaria che sembra esistere veramente (e non frutto d'invenzione) da quanto è curata nei minimi dettagli.
Quando comandi sei totalmente solo.
Metti su una bilancia il bene della tua unità, del Corpo, quella della missione...
...Vedi gente con cui hai diviso la vita e la morte
arrabbiarsi proprio per le decisioni che hai preso.
E soprattutto le conseguenze: passi il tempo a chiederti
se potevi fare le cose in maniera diversa, se potevi evitare certe cose.
E non c'è nessuno...
...che possa toglierti quel senso di peso per ogni parola che hai detto,
come ogni azione che hai fatto.
Sei solo.
Come quando muori.
Dexter Dax è un uomo votato alla fedeltà per il Corpo dei Marine. E' un uomo che da la vita e darebbe anche la morte per il suo plotone, per trarre in salvo uno della sua unità. E' anche un uomo con grandi responsabilità sulle spalle: il peso di certe decisioni, scelte, azioni, che rischia di schiacciarlo nel momento in cui circostanze politiche, più grandi di lui, prendono il sopravvento. Resta comunque un uomo lucido, razionale, che non cede ai propri sentimenti, se non sono genuini. Questo lo porta a dividersi tra due donne, la dariana Daria YX e la collega e Marine Katrhyn Nelson. Entrambe darebbero la vita per lui, ma solo di una Dexter è davvero innamorato, anche se non lo capirà subito.
L'aspetto romance in "Spacebore Marines" c'è e non c'è. Non è un elemento pregnante, anche se è molto importante perché ci fa capire qualcosa in più del carattere del protagonista. Daria e Kathryn sono l'una l'opposto dell'altra. Daria viene da Dari, un pianeta colonizzato dalla Terra secoli prima ma che ha mantenuto le proprie tradizioni. E' stato piacevole entrare nella cultura dariana descritta da Horten, che ha costruito un pianeta ancora governato da sentimenti puri quali l'amore, la speranza e la lealtà; sentimenti che sono davvero "per sempre". In questo aspetto ho visto molto la differenza, che l'autore ha voluto rimarcare, con i terrestri, che altro non sono che la nostra umanità, piena di difetti e dai sentimenti aleatori, che vivono al minuto. Daria è una donna che annulla se stessa per l'amore di Dexter, donandoglisi interamente, come la tradizione dariana impone. E' seria, dedita al lavoro, priva di quel lato "sanguigno" che hanno gli (noi) umani. Forse, per questo motivo, l'ho trovata un po' piatta e priva di spessore. Kathryn è l'esatto opposto: passionale, ribelle, coraggiosa come ogni Marine che si rispetti. Ho provato simpatia per lei a prima vista. Anche qui, la radicale differenza tra Daria e Kathryn mi ha portata a pensare all'imperfezione della razza umana e alla volontà di essere dei soggetti migliori.
Visto che l'intero romanzo è incentrato sulla minaccia Urdas, non ho proprio compreso la parentesi dell'intrigo politico (che non riporto per evitare spoiler). Forse l'autore ci dirà di più nel secondo volume?
In ultimo, penso che Horten, attraverso il suo romanzo, abbia voluto, come moltri altri, porsi alcune domande: dove andrà l'umanità tra cento (o anche meno) anni? Saremo costretti a uscire dal pianeta per carenza di materie prime e sovrapopolamento, colonizzando altri pianeti abitabili, un po' come accadde nel 1400-1500? E, soprattutto, la razza umana riuscirà a cambiare? O sarà destinata a un'inarrestabile decadenza - tenuto anche conto che tutti i buoni propositi di fratellanza e integrazione stanno andando a farsi benedire?
Mi sono davvero dilungata in questa recensione, ma ho cercato di dirvi più cose possibili, entrando spesso nello specifico del romanzo, perché ho apprezzato davvero il mondo che Horten ha creato e i suoi particolarissimi dettagli.
In definitiva, consiglio "Spaceborne Marines - Minaccia" a tutti gli amanti del genere fantascientifico o a chi è incuriosito dalla possibilità di vite oltre la nostra.
Il mio voto:
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