Recensione: "Veronica è mia" di Giulia Mastrantoni
20:58:00Questa sera vi lascio la recensione di un romanzo che mi è stato gentilmente inviato dalla casa editrice Panesi Edizioni: un libro breve ma intenso. "Veronica è mia", di Giulia Mastrantoni.
Giulia Mastrantoni
Editore: Panesi Edizioni
Genere: Narrativa erotica
55 pagine
Data di uscita: 28 gennaio 2016
Prezzo: 1,99 euro
ASIN: B01B3UCIDC
SINOSSI
Veronica è una ragazza giovane, timida, innocente. La sua voglia di amare ed essere amata si scontra con quella di possedere di Max, ragazzo impassibile che entra nel suo corpo e nei suoi pensieri. Max di giorno, Max di notte, Max in ogni fibra del suo essere: Max è ossessione e sogno effimero. Veronica, nel tentativo di non dimenticarlo, lo ricerca e rivive nei corpi vuoti e indifferenti di altri uomini. Solo una grande forza interiore sarà in grado di rimettere tutto in discussione. "Veronica è mia" è pornografia dell'anima, grido di forza e speranza, inno alla rinascita.
Non sono molto esperta di narrativa erotica, poiché, pur essendo un genere che spopola, ultimamente, tra sfumature e affini, non sono un'amante di questo tipo di romanzi. Leggendo la trama del libro di Giulia, invece, mi è sembrato che l'autrice cercasse di andare oltre il mero "sesso-sesso-ancora sesso". Spinta dalla curiosità, ho deciso di chiedere una copia da recensire. Ancora una volta, una scelta azzeccata! "Veronica è mia" è, sì, un romanzo erotico, ma va oltre l'erotismo puro e semplice. "Veronica è mia" è una storia breve ma intensa. Carica di sentimenti e di emozioni. Dove erotismo e violenza sono l'aspetto predominante. Ma lo sono anche passione e amore.
Veronica è una giovane ragazza che, come succede a molte, si innamora dell'uomo sbagliato. Max, bello e pericoloso. Max, che la fa sua senza preoccuparsi delle conseguenze, che si prende la sua innocenza, lasciandole un profondo marchio nell'anima. Veronica diventa, così, schiava di una passione che non può, non riesce e non vuole abbandonare.
Tutto è Max.
Nessuno è Max.
Per sopperire al senso di assenza che l'uomo lascia in lei (il bad boy menefreghista che la usa solo per i suoi scopi), Veronica diventa una drogata del sesso, cercando molti uomini per ricordare Max ma al contempo dimenticarlo. Nessuno è all'altezza, tutti la usano, gettandola nell'angolo, dopo, come una bambola di pezza rovinata. Ma, si sa, quello che non uccide, fortifica: e Veronica è una ragazza forte, conscia del baratro dov'è caduta, e vuole risalire, a tutti i costi.
Tutto è Max.
Nessuno è Max.
Per sopperire al senso di assenza che l'uomo lascia in lei (il bad boy menefreghista che la usa solo per i suoi scopi), Veronica diventa una drogata del sesso, cercando molti uomini per ricordare Max ma al contempo dimenticarlo. Nessuno è all'altezza, tutti la usano, gettandola nell'angolo, dopo, come una bambola di pezza rovinata. Ma, si sa, quello che non uccide, fortifica: e Veronica è una ragazza forte, conscia del baratro dov'è caduta, e vuole risalire, a tutti i costi.
Se l'angoscia avesse avuto un nome, quel nome sarebbe stato Veronica.
E se la disperazione avesse potuto essere dipinta,
sarebbe stata un'immensa tela rossa piena di squarci.
sarebbe stata un'immensa tela rossa piena di squarci.
E' incredibile come, in poche pagine, l'autrice sia riuscita a far emergere alla perfezione la personalità di Veronica. L'aver creato un personaggio, del quale si sa poco o nulla (cosa fa nella vita, dove abita, se lavora), ma al contempo del quale si sa tutto. Veronica è l'emblema della gioventù rovinata, dell'innocenza spezzata. Le violenze dai lei subite sono soprattutto di carattere psicologico, più che fisico. E forse sono quelle che fanno più male. Veronica rappresenta l'amore malsano, malato, l'attaccamento che una persona ha nei confronti di un'altra, un attaccamento violento, con conseguenze spesso nefaste. Lei vive di Max. Lei non può vivere senza Max. Tutto o niente, non esistono mezze misure, né tantomeno sfumature: nero, quando Max sparisce, lasciandola agonizzante in un angolo, a ricomporre i pezzi del suo cuore; bianco, quando Max ritorna, l'angelo celeste che la raccoglie dall'inferno in cui vive.
Di fronte a questa enormità di sentimenti, l'aspetto erotico finisce per cadere in secondo piano. E' un corollario, una sorta di atto dovuto, qualcosa cui si è costretti a subire, per non sentire il dolore che si ha dentro. E' un po' come un sedativo: giacere con un uomo per dimenticarne un altro, la cui immagine, però, tornerà più viva che mai una volta che il triste atto è stato consumato.
"Veronica è mia" è angoscia, ma anche speranza: la speranza di rialzarsi dopo la caduta. La certezza di potercela fare. "Veronica è mia" è un incoraggiamento a tutte le donne vittime di sopprusi, abusi, semplici (si fa per dire) infatuazioni sbagliate e malsane: l'incoraggiamento a essere più forti del male che ci circonda, a stringere i denti e andare avanti.
Il mio voto:
1 commenti
Non ho parole... grazie di cuore per aver colto così bene nel segno. Questa recensione è bellissima <3
RispondiElimina