Recensione: "Dov'è Alice?" di Stefania Siano

20:42:00

Buonasera e buon Natale a tutti! Sicuramente molti di voi avranno passato la giornata tra pranzi e parenti vari... :) Il mio è stato, invece, un Natale molto tranquillo! Il Natale, una festa adorata soprattutto dai più piccoli, fatta di scoperte sotto l'albero... Se siamo ancora in grado, il Natale potrebbe farci sognare... E qui mi allaccio al libro di cui parlerò oggi, che è riuscito a farmi tornare bambina per un po'. Si tratta di "Dov'è Alice?" di Stefania Siano.


DOV'E' ALICE?
di Stefania Siano

Editore: Letter Animate
Genere: Fantasy
124 pagine

Prezzo edizione digitale: 1,49 euro (gratis per Kindle Unlimited)


SINOSSI  

Arianna vive a Città dei Sogni e adora sua sorella Alice, una bambola di porcellana capace di parlare e pensare come un essere umano che suo padre ha costruito per lei quando era ancora una bambina. Un giorno Alice scompare misteriosamente, suo padre non le dà alcuna spiegazione e non sembra interessato a cercare la sua sorellina, ma Arianna non si dà per vinta: assieme ai suoi amici Lea e Leo e al suo pupazzo di infanzia il Signor Bianconiglio, decide di partire alla ricerca di Alice; per farlo dovrà attraversare il caos di Paese Sogni d’Oro, il grigiore di Periferia Dormiveglia, la Discarica dei Ricordi e il Distretto Risveglio. Arianna dovrà capire da sola qual è la strada giusta da seguire: dare retta al Dottor Z, un individuo mascherato, vestito da prestigiatore che cammina sui trampoli e che sembra sapere tutto di lei o fidarsi dei consigli del Signor Bianconiglio? Arianna non lo sa, ma l’unica cosa che può salvarla è trovare una risposta alla domanda: “dov’è Alice?”


Ho sempre apprezzato i retelling, soprattutto se non sono una mera scopiazzatura dell'originale ma aggiungono qualcosa di più. In realtà, "Dov'è Alice?" non è un vero e proprio retelling di "Alice nel paese delle meraviglie", anche se inserisce alcuni personaggi del romanzo di Carroll, come il Signor Bianconiglio. "Dov'è Alice?" è un fiaba fantasy che ci ricorda di continuare a sognare.

Arianna è una ragazzina che abita insieme al padre nella Città dei Sogni, un mondo onirico e fantasioso dove enormi scale mobili salgono in cielo e al posto dei comunissimi bus la gente si sposta con tartabus o leprobus, a seconda della velocità desiderata. In più, appena nevica, improvvisamente dei giocosi pini spuntano un po' ovunque. Insomma, è davvero il luogo dei sogni dove ognuno vorrebbe vivere ma, soprattutto, è uno di quei tanti paesi che, sono convinta, ciascuno di noi, da piccolo, si è immaginato nella sua testa innocente. Arianna ha una sorella un po' particolare: si chiama Alice ed è una bambola di porcellana. Ognuno, a Città dei Sogni, se lo desidera, può comprarsi una Alice affinché faccia compagnia, come un amico del cuore o il fratello mai avuto. L'Alice di Arianna, però, un giorno sparisce senza dare spiegazioni, né servono a nulla le ripetute domande della ragazza al padre, che cerca in tutti i modi di cambiare discorso. Toccherà ad Arianna, allora, fare luce sul mistero che racchiude la sparizione della sua bambola, aiutata dagli amici del cuore Leo e Lea, e dal Signor Bianconiglio, un pupazzo di pezza che misteriosamente parla...

Già solo per i luoghi inventati dalla fantasia di Stefania, darei al libro il massimo dei voti. Città dei Sogni è un paese magnifico, fantastico, pieno di personaggi e posti strambi. Per me, che da sempre vivo con la testa sulle nuvole, sarebbe il luogo ideale da vivere! Città dei Sogni è il paese dell'innocenza, dell'uomo che torna bambino e che viaggia con la fantasia. Un po' mi ha ricordato, non a caso, la Fantàsia di Ende, il cui libro, "La storia infinita", ho letto più di quattro volte. Gli altri luoghi ideati dall'autrice, Periferia Dormiveglia, il Paese dei Sogni, la Discarica dei Ricordi, si incastrano perfettamente nella visione fantasiosa di un mondo onirico e bizzarro. Un po' come, anche, il Paese delle Meraviglie di Carroll.
Questa vita non è perfetta, è vero, ma forse è proprio 
 questa imperfezione che la rende bella.





Leggendo "Dov'è Alice?" non possiamo non tornare bambini, almeno per un poco. L'avventura vissuta da Arianna l'abbiamo immaginata tutti, magari con personaggi e luoghi diversi. Tutti abbiamo intrapreso un viaggio oltrepassando le frontiere della fantasia, dove non c'è limite all'immaginazione e alla portata dei nostri sogni. Forse, è proprio questo, il messaggio che Stefania ci vuole lasciare con il suo romanzo: possiamo sognare tutti, crearci un mondo parallelo e alternativo al nostro, ma al contempo dobbiamo essere ben consci della realtà che ci circonda e nella quale viviamo, bella o brutta che sia. E' un po' quello che succede ad Arianna, anche se nel suo caso l'avventura a Città dei Sogni è, in un certo senso, provocata da qualcosa più grande di lei (e non dirò altro per evitare spoiler).

Lo stile di scrittura di Stefania è pulito e scorrevole. Come bambini assisteremo al progressivo svelare di nuovi luoghi e personaggi, descritti in maniera così genuina da sembrare quasi veri. Il ritmo che conduce Arianna e i suoi amici attraverso Periferia Dormiveglia e la Discarica dei Ricordi è incalzante, come in ogni romanzo di avventura. Il finale lascia a bocca aperta: il lettore, dopo essersi chiesto per tutto il libro che fine avesse fatto Alice, troverà una risposta tanto banale quanto sconcertante.

In definitiva, "Dov'è Alice?" è un piccolo libro che mi ha fatta tornare piccina, e che consiglio a tutti gli amanti del fantasy dai contorni fiabeschi e onirici.

Il mio voto:



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