Recensione: "Il figlio non voluto" di Alessia

20:36:00

Buonasera a tutti! Finalmente riesco a postare una recensione! Ho letto questo libro in veramente poco tempo, e ringrazio l'autrice per avermelo inviato: si tratta de "Il figlio non voluto" di Alessia, Edizioni Nuova Prhomos.

IL FIGLIO NON VOLUTO

Alessia

Editore: Edizioni Nuova Prhomos
Genere: Narrativa, drammatico
392 pagine
Prezzo edizione cartacea: 20,00 euro
ISBN: 978-8868532307

SINOSSI

Alessia racconta la vita di Eric, in un filo sottile tra immaginazione e realtà. Alessia, giovane scrittrice veneta, raccoglie nel suo ultimo romanzo le ossessioni di Eric, immedesimandosi in lui in maniera maniacale e reale, limitandosi a cogliere l'opportunità, con il massimo impegno, di rendere il viaggio nella vita di Eric il più veritiero possibile. Tra il sogno e realtà c'è un filo sottilissimo sul quale dobbiamo stare in equilibrio, attenti a non cadere dalla parte sbagliata. Le storie sono fatte per essere tramandate, ciò che conta non è chi le ha o quello che raccontano, sono solo le emozioni che lasciano.

Non lo sapeva, ma il bagaglio che si portava dietro fin dalla sua nascita era talmente pesante che, a volte, rischiava di essere sopraffatto: quando si fermava a pensare, a pensare più del dovuto, come in quel momento, la sua giovane mente vacillava e tutto il dolore trattenuto traboccava, immancabilmente.





"Il figlio non voluto" è la storia di Eric: bambino, ragazzo e infine uomo, che cresce con la consapevolezza di essere l'intralcio in una famiglia all'antica, dove il padre-padrone pretende di comandare la vita a bacchetta. Eric è il figlio non voluto del titolo, un fardello che dovrà portare per tutta la sua vita. Nel libro, Alessia ci narra le vicende dell'uomo, dalla sua infanzia alla vecchiaia. E' una storia malinconica, triste, a tratti anche pesante, come lo è il peso che Eric ha sulle spalle. Il peso di essere non voluto. Di essere un intralcio. 

Il romanzo si svolge nella Bolzano del secondo dopoguerra, una città che tenta di rialzarsi e di rialzare la propria testa. E' la Bolzano delle case popolari, dei pochi soldi spesi in sciocchezze, una Bolzano che, via via che la storia continua, entra negli anni del boom economico: le famiglie, tra cui quella di Eric, cominciano a rifarsi una vita, ad avere alloggi propri e piccoli comfort, come il televisore. Le attività economiche riprendono, il motore riparte, l'Italia esce dalla recessione del post-dopoguerra. I piccoli imprenditori, come Fabrizio, il padre di Eric, si fanno un nome. Eric stesso, crescendo, seguirà le orme del padre, facendo di tutto per superarlo, anche entrando nel tetro gioco delle mazzette, simbolo di un'Italia malata che vuole comunque saltare sul carro dei vincitori. 

Eric è un uomo tormentato. Il forte bisogno di affetto che lo assale, lo spinge ripetutamente a cercarlo tra le braccia di donne dai facili costumi, donne a pagamento o semplicemente donne che, sapendolo ricco, cercano di spillargli quanto più sangue possibile. Un bisogno di affetto, quello di Eric, che va ricercato in quella mancanza di affetto stesso da parte della madre e del padre, troppo presi da loro stessi per sentire le urla di dolore del figlio. Quel figlio non voluto, così diverso da Luigi e Clarissa, i fratelli minori, per i quali, invece, i genitori hanno fatto tutto.
Noi tutti abbiamo bisogno di credere in qualcuno, 
abbiamo bisogno di sapere e credere che qualcuno ci voglia bene, 
ma soprattutto abbiamo bisogno di un capo che ci comandi, 
a cui possiamo chiedere aiuto nel bisogno.


Accecato dall'ardore con cui Eric ricerca costantemente l'amore, l'affetto, non riesce a vedere che li ha già trovati in sua moglie e in sua figlia, Eliane e Stella. Eliane, la moglie fedele e perdutamente innamorata, che gli perdona qualsiasi scappatella aspettandolo a casa. Stella, figlia ribelle e bisognosa delle cure di Eric, dal quale, inevitabilmente, si staccherà. Eliane e Stella, le uniche vittime di un uomo che non riesce a capire gli altri, ma soprattutto se stesso. 

Eric, che vuole così tanto spiccare sulla figura del padre, superarlo, fargli vedere che anche lui vale qualcosa; Eric, alla fine, diventerà l'ombra del padre stesso. Un rapporto che non incomincerà mai, fatto di troppi silenzi e parole non dette. Ma anche troppe frasi che feriscono, che contribuiscono a creare in Eric la sottile corazza che lo porterà a scappare di qua e di là, nella disperata ricerca del vero bene.

Il finale è quello che ogni lettore si aspetta. Non un lieto fine, ma la fine come deve essere in ogni storia di vita come quella di Eric. Un finale tanto crudo quanto, purtroppo, veritiero. Non c'è il lieto fine dei film o dei libri, anche sperandolo fino alla fine. Non c'è redenzione per Eric. 

Un libro, "Il figlio non voluto", che mi ha fatta soffrire, ma che mi ha dato da pensare. Soprattutto sull'essere umano e su quanto debole egli sia, e com'egli sia mosso dagli istinti primari del sesso, dell'amore, del bisogno. Istinti che possono condurlo alla rovina.

Il mio voto:


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2 commenti

  1. Grazie infinite per la tua recensione, hai compreso perfettamente lo stato d'animo di Eric nel corso della sua vita. "Il figlio non voluto" voleva essere un monito a tanti genitori, così è stato e tu hai compreso tra le righe il suo dolore. Grazie ancora Alessia Contraccambierò inserendoti nel mio sito. Grazie Alessia

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    Risposte
    1. Grazie a te, Alessia! Mi ha fatto molto piacere che tu abbia apprezzato la recensione. Un caro saluto.

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